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Letteratura, guerra, mondo contadino e attualità

Inizia domani mattina al cinema Monviso di Cuneo il convegno internazionale dedicato a Nuto Revelli, a 100 anni dalla nascita. Un fine settimana intenso e ricco di appuntamenti che cercheranno di ricordare l’autore  originario proprio di Cuneo che ha dedicato la sua vita a raccontare gli ultimi, a dar voce a tutti coloro che difficilmente avrebbero potuto raccontare le loro storie di vita.

La figura di Revelli è analizzabile da moltissimi punti di vista: il convegno ne evidenzia quattro: il primo, il sabato mattina dalle 9 alle 13, affronta Revelli nel panorama letterario nazionale e internazionale; al pomeriggio invece ci si concentrerà sulle guerre vissute (la Seconda Guerra mondiale con particolare attenzione alla ritirata di Russia e alla successiva guerra partigiana sulle montagne del Cuneese). Alla domenica mattina spazio al mondo contadino raccontata attraverso libri quali Il mondo dei vinti L’anello forte (sulla situazione della donna nell’ambito agricolo) mentre nel pomeriggio si cercherà di affrontare l’attualità di Revelli, con gli studi che ancora oggi continuano sulla sull’opera iniziata nel dopoguerra. Per il programma completo con tutti gli studiosi che interverranno e per l’eventuale iscrizione (gratuita) si può consultare il sito www.nutorevelli.org gestito dall’omonima fondazione che ha organizzato questo e altri eventi (mostre etc.). 

Ada Cavazzani, dell’Università della Calabria, con origini asiaghesi e della val Pellice, interverrà nella mattinata di domenica, parlando su «La grande lezione di Nuto Revelli per comprendere l’agricoltura contadina di ieri e di oggi». L’intervento intende sottolineare il carattere profondamente innovativo delle ricerche svolte da Revelli nelle campagne piemontesi e la straordinaria capacità narrativa espressa nelle due opere fondamentali per la comprensione dell’agricoltura contadina di ieri e di oggi: Il mondo dei vintiL’anello forte. Con Cavazzani abbiamo cercato di capire quanto sia attuale Revelli nel mondo delle Alpi e della pianura contadina oggi. «Due aspetti raccontati nelle varie opere sono molto attuali – ci spiega Cavazzani –: in primo luogo il rapporto fra lavoro ed emigrazione. Revelli racconta perfettamente le emigrazioni che da stagionali diventano definitive per la crisi del mondo agricolo e la crescita di quello industriale. Oggi viviamo lo stesso processo ma al contrario: le nostre terre sono diventate terra in cui si trova lavoro e si migra. In secondo luogo viene analizzato il collante delle comunità contadine: le relazioni sociali che permettevano l’esistenza del mondo contadino sono le stesse che oggi stanno permettendo un lento e ancora limitato ripopolamento delle vallate alpine per tornare all’agricoltura». Chiediamo ancora a Cavazzani quali siano i legami fra Revelli e Mario Rigoni Stern, asiaghese, che ha raccontato aspetti simili (guerra, mondo agricolo). «Il legame è forte – conclude Cavazzani – i due autori si conoscevano e il quadro descritto è applicabile a tutte le comunità agricole che gravitano attorno all’arco alpino». Nel 2021 ricorrerà il centenario della nascita di Rigoni Stern: l’occasione è quindi importante per cercare di collegare i due autori e legarli con un filo conduttore comune da portare soprattutto nelle scuole.