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Guatemala. Minacce contro José Pilar Álvarez Cabrera

La Federazione luterana mondiale (Flm), insieme ad altri partner ecumenici, ha «espresso profonda preoccupazione» per le recenti minacce rivolte contro José Pilar Álvarez Cabrera, pastore luterano e attivista per i diritti umani in Guatemala. In una dichiarazione, ACT Alliance, Flm e JOTAY –cooperazione formata da Brot für die Welt, ACT Church of Sweden, Norwegian Church Aid e Christian Aid – chiedono allo Stato guatemalteco e alla comunità internazionale di garantire la protezione dei difensori dei diritti umani.

Il pastore Cabrera, presidente della Chiesa luterana del Guatemala (Ilugua), chiesa membro della Flm, ha ricevuto minacce attraverso un volantino anonimo. Si suppone che le minacce siano collegate al suo continuo lavoro di difesa dell’ambiente, dell’accesso all’acqua e dei diritti della popolazione indigena che abita i Monti Granadillas.

«Il pastore José Pilar Álvarez Cabrera è stato sottoposto a una campagna di intimidazioni, molestie e criminalizzazione per il suo lavoro in difesa dei diritti umani», si legge nella nota. «Questo non è un evento isolato. In Guatemala, i difensori dei diritti umani sono criminalizzati per aver esercitato il diritto di difendere le comunità più vulnerabili», come è documentato in un recente rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani in Guatemala.

Le montagne Granadillas nel Dipartimento di Zacapa in Guatemala sono un ecosistema noto per la sua biodiversità. La regione, che è abitata dagli indigeni Chortí, ha anche forniture di acqua dolce per oltre 300.000 persone. Per decenni, la popolazione locale e i difensori dei diritti umani hanno combattuto contro il disboscamento illegale, l’estensione delle terre per l’allevamento di bestiame, la monocoltura e la deforestazione.

Il pastore Cabrera sta attualmente affrontando una causa a motivo del suo impegno come attivista. «Ci sono prove che questo processo è stato aperto a causa del suo lavoro come difensore dell’ambiente», si legge nella dichiarazione. «Come il pastore José Pilar Álvarez Cabrera, altri leader sociali affrontano processi giudiziari per il loro lavoro di difesa dei diritti umani. Il loro lavoro è spesso ostacolato dall’applicazione impropria del diritto penale nel sistema giudiziario».

Le organizzazioni ecumeniche chiedono «indagini rapide, imparziali ed efficaci» e invitano le chiese e le organizzazioni religiose a prendere posizione a favore dei difensori dei diritti umani in Guatemala.

«Sosteniamo le azioni del fratello pastore José Pilar Álvarez Cabrera con le nostre preghiere; accompagniamolo come parte della nostra comunione ecumenica globale», conclude la nota congiunta.