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Palazzo Vecchio festeggia i 100 anni di Sergio Lepri

Sergio Lepri (tra i fondatori dell’Associazione Articolo 21il 24 settembre compirà 100 anni e oggi tanti colleghi festeggeranno lo storico direttore dell’Agenzia nazionale stampa associata, Ansa, con una cerimonia (nelle sale di Palazzo Vecchio a Firenze) fortemente voluta dal sindaco Dario Nardella e dai suoi amici dell’Ansa, in testa il presidente Giulio Anselmi e il direttore Luigi Contu.

«Un maestro del giornalismo, un direttore indimenticabile dell’Ansa, tanto indimenticabile che per noi giornalisti è stato un punto di riferimento anche quando non era più al timone dell’agenzia», cosi afferma la collega evangelica Emmanuela Banfo, già giornalista all’Ansa e consigliera e segretario dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte e saggista.  

«È stato lui – prosegue Banfo – a dare l’impronta che avrebbe resistito al tempo e che ancora oggi è un fatto nel mare in tempesta della crisi: rigore, onestà, semplicità di linguaggio come ingredienti principali di qualità del nostro lavoro. Come direttore voleva conoscere ogni suo redattore e a ciascuno ripeteva: potete avere le vostre opinioni politiche, ma da quello che scrivete non si deve capire».

Sergio Lepri è nato a Firenze nel 1919, l’anno che, facendo seguito alla fine della prima guerra mondiale, fu chiamato l’anno di ferro. A Firenze si è laureato in filosofia nel 1940; la tesi era sull’estetica di Benedetto Croce

«Al giornalismo – ricordano i colleghi sul sito di Articolo 21– è arrivato durante la Resistenza, dirigendo a Firenze il giornale clandestino del Partito liberale. Poi, a guerra non ancora finita, entrò nel 1945 alla Nazione del popolo, organo del Comitato di liberazione. Nel 1950 era redattore capo del Giornale del Mattino, il quotidiano che, diretto da Ettore Bernabei, veniva chiamato l’organo della repubblica fiorentina di Giorgio La Pira. Nel 1956 ne divenne corrispondente da Parigi, quando Bernabei passò al Popolo. Nel 1959 fu assunto dall’Ansa, nel settembre del 1960 fu nominato prima vicedirettore e nel gennaio 1961 direttore. Da impresa artigianale l’Ansa crebbe anno dopo anno. Negli anni Settanta era diventata – dopo ApAfpReuter– la quarta agenzia di stampa nel mondo, in competizione con la tedesca Dpa e la spagnola Efe. Negli anni Ottanta era, dopo l’inglese Reuters, l’agenzia più avanzata sul piano informatico». 

Fu la prima agenzia nel mondo ad avere un archivio elettronico delle informazioni. Lepri ha lasciato la direzione dell’agenzia nel 1990, «Imparzialità – conclude Banfo – non come neutralità, piuttosto come coraggio nel rappresentare fatti e persone senza reticenze, censure, condizionamenti. La “schiena dritta”, Sergio Lepri c’è l’ha insegnata ben prima che ne parlasse Ciampi. E poi curiosità, disponibilità prima di tutto mentale, a capire e affrontare il nuovo. Non soccombere a Internet, ma saperlo usare e governare secondo i principi deontologici del buon giornalismo. A cent’anni è come se ne avesse 20 e i suoi libri sono testi che ogni giornalista dovrebbe tenere sulla sua scrivania».

Tra i libri molti di didattica, l’ultimo è «News, manuale di linguaggio e di stile per l’informazione scritta e parlata»(Rizzoli, 2011). Tra gli storici, «L’agenzia Stefani da Cavour a Mussolini» (Le Monnier, 1999 e 2001). L’ultimo libro l’ha scritto a 94 anni, con Ettore Bernabei: «Permesso, grazie, scusi. Dialogo fra un cattolico fervente (Ettore) e un laico impenitente (Sergio)».

Dal 1988 al 2004 Lepri (Cavaliere di gran croce, l’onorificenza più alta della Repubblica italiana) è stato docente di «Linguaggio dell’informazione» presso la Scuola di giornalismo della Luiss.