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Riportare le migrazioni sulla giusta rotta

Affermare il diritto al soccorso in mare, un’accoglienza degna e una via di accesso legale: sono questi gli obiettivi dichiarati della campagna informativa La giusta rotta, promossa da Mediterranean Hope, il programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, e dalle organizzazioni Open Arms e Sea Watch, impegnate nel salvataggio in mare di chi fugge dalla Libia in guerra.

Giovedì 12 settembre, a Milano, all’interno dell’annuale concerto di Radio Popolare “All you need is live”, si apre ufficialmente l’iniziativa. Marta Bernardini, operatrice di Mediterranean Hope, racconta che «in questi anni a Lampedusa, ma in generale anche nella collaborazione con le Ong, ci siamo resi conto che il lavoro di Sea Watch e Open Arms era molto vicino al nostro modo di operare. Così, l’esperienza sul campo e questa visione comune ci hanno portato a stringere una buona relazione di collaborazione che ha condotto poi a ideare questa campagna di sensibilizzazione».

Dopo Milano, la campagna si sposterà a Napoli (21 settembre), Genova (26/09), Roma (27/09), Lampedusa (4 ottobre), Barcellona (12/10) e Livorno (19/10).

Che cosa si punta a ottenere con questa iniziativa?

«Abbiamo degli obiettivi molto precisi, che nascono prima della campagna: insieme a Open Arms e Sea Watch, come Federazione delle Chiese evangeliche ci siamo resi conto negli ultimi mesi che volevamo dire qualcosa di molto chiaro: siamo per il diritto al soccorso in mare, quindi contro la criminalizzazione della solidarietà, perché salvare vite non può essere reato. Secondariamente vogliamo mantenere e portare avanti la proposta di corridoi umanitari, in questo caso europei, dalla Libia, quindi questa è anche l’altra nostra grande proposta durante questa campagna. Non ultimo, l’obiettivo di un’accoglienza degna per tutte le persone migranti ma in tutta Europa, quindi l’idea di una redistribuzione nei Paesi europei che vogliono prendersi l’impegno e la responsabilità di condividere l’accoglienza».

Questa campagna parte in giorni particolarmente rilevanti: nella giornata di martedì è stata votata la fiducia in Senato alla nuova maggioranza che unisce Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Liberi e Uguali sotto lo stesso premier della precedente maggioranza; A Bruxelles si presentava la nuova Commissione europea; nel frattempo, nel Mediterraneo la Ocean Viking continua ad attendere per conoscere il proprio destino. Quest’ultimo caso è un banco di prova molto importante per i primi due soggetti. Che attenzione va dedicata a questa vicenda?

«È fondamentale tenere d’occhio e stare dalla parte di tutte le organizzazioni che operano nel Mediterraneo, quindi noi in questa campagna lavoriamo con Sea Watch e Open Arms ma la nostra attenzione riguarda tutte le Ong, anche perché ultimamente Lampedusa, dove noi abbiamo da anni un osservatorio sulle migrazioni è sempre stato un po’ al centro di questi fenomeni. Guardiamo con attenzione quello che accade, cerchiamo di capire quale sia il luogo sicuro di sbarco e laddove serva cerchiamo di intervenire, sia con solidarietà sull’isola, sia con solidarietà politica e istituzionale. Su questo ci siamo e siamo presenti, continuiamo a mantenere la nostra attenzione e riportare l’attenzione degli altri anche nella nostra campagna».

Vi aspettate da questa nuova fase politica una qualche forma di discontinuità?

«Possiamo sicuramente dire che noi non abbiamo un governo amico. A noi interessano fatti concreti, interessa il supporto ai corridoi umanitari, interessa il supporto a chi salva vite in mare e per noi questo è l’elemento che ci può far valutare e capire la direzione che per noi sta prendendo un governo. Sicuramente abbiamo delle speranze, dopo l’esperienza del governo precedente. Dobbiamo dire anche che il presidente Conte già qualche giorno fa ha dimostrato una vicinanza e un interesse per il progetto dei corridoi umanitari. Questo ovviamente alza in noi l’aspettativa, ma sicuramente non ci fa abbassare la guardia».