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L'”Anello dellevalli valdesi” e altri sentieri

119 chilometri, 40 ore di percorrenza previste, 2694 metri la quota massima raggiunta, circa 7000 mila metri di dislivello in salita (e ovviamente anche in discesa) da percorrersi in 8 tappe. 

Questo, nei numeri, «L’anello delle valli valdesi» il percorso portato a termine nelle settimane scorse con il sopralluogo effettuato dalla Regione Piemonte.

«Grazie ai fondi di un importante Psr (Piano di sviluppo rurale) della Regione Piemonte di circa 290 mila euro siamo riusciti a completare questo importante lavoro – ci spiega Roberto Rigano, veterinario di professione e appassionato di sentieri (vice presidente del Cai Uget Valpellice e consigliere in comune a Torre Pellice) nonchè ideatore di questo progetto – e stiamo soltanto aspettando l’esito del sopralluogo da parte dei tecnici regionali». Un anello che ha impegnato in primo luogo l’Unione montana del Pinerolese e i suoi tecnici che sono state le figure che hanno seguito l’iter, lungo e complesso, per la realizzazione. «In ordine di tempo gli ultimi lavori sono stati quelli realizzati nella zona del Castelluzzo sopra Torre Pellice, luogo carico di storia. Daniele Jalla ha anche aggiunto una parte di sentieri non prevista dal progetto originario con la messa in sicurezza del Bars dl’a Tajola e la costruzione di un terrazzo panoramico. Gli altri grandi lavori, su cui sono stati investiti molti fondi, sono stati la costruzione del bivacco all’alpe Giulian e quello all’alpe Vandalino (quest’ultimo non ancora agibile in quanto mancano al momento gli arredi interni) e la sistemazione del rifugio Vaccera. Poi due uffici turistici a Bobbio Pellice e al Parco Montano di Rorà, la posa di pannelli fotovoltaici al bivacco di Caougis e la creazione di un ponte mobile in alluminio alle “Passerelle” nel vallone del Cruello a Bobbio Pellice».    

Oltre a questi opere assai rilevanti e onerose c’è stata tutta la parte di ritracciatura di sentieri e l’aggiunta, dove mancavano, di pali, frecce e cartelli indicatori. «Abbiamo individuato anche alcune tratte dell’anello da percorrere in mountain bike o d’inverno con le racchette da neve» aggiunge Rigano. 

Le tappe previste sono le seguenti: Torre Pellice (municipio) – alpe Vandalino (bivacco) – colle Vaccera (rifugio) – alpe Caougis (bivacco) – bergerie Giulian (bivacco) – Conca del Pra (rifugi) – grande del Pis (rifugio) – la Palà (agriturismo) – Torre Pellice. Naturalmente l’anello deve essere intrapreso con il giusto equipaggiamento e con l’adeguato allenamento e nel periodo estivo, visti i passaggi in quota. I dettagli si possono trovare sul sito www.piemonteoutodoor.it. 

Rimanendo sempre in val Pellice e in tema di sentieri ricordiamo che Legambiente, con il suo campo estivo ha sistemato, ripulito e ritracciato il sentiero che collega Torre Pellice a Villar Pellice passando nell’Inverso: dalla borgata Jalla si può quindi comodamente con una facile passeggiata raggiungere il laghetto Cros a Villar Pellice.

E infine è in fase di ultimazione il secondo percorso dedicato ai disabili (e non solo). Dopo la “coccinella”, sentiero fra le Sonagliette di Angrogna e i Piani di Prarostino, questa volta tocca alla “lumaca” (simbolo del nuovo sentiero) che collegherà Villar a Bobbio Pellice, sempre passando per la destra orografica della valle. Un percorso voluto dai Comuni interessati insieme al Ciss di Pinerolo, al Cai Uget Val Pellice e alla Fondazione Crt.