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Fra Dolcino ricordato sulle montagne biellesi

Dolcino, il frate eretico che predicò in un primo tempo soprattutto nella zona dell’Alto Garda, e negli ultimi anni della sua vita nel biellese, combatté le ultime battaglie della crociata bandita contro lui e il suo movimento di Apostolici nella zona del monte Rubello, sopra Trivero (Biella) nell’anno 1307. Con lui il pugno di fedeli sopravvissuti e Margherita Boninsegna, la compagna conosciuta nel 1303. 

Proprio a Trivero ogni seconda domenica di settembre si tiene una giornata che ricorda le vicende di Dolcino, morto circa un secolo dopo Pietro Valdo e Francesco d’Assisi e come loro ispiratore di un movimento che richiamava ad un ritorno ad una chiesa povera fra i poveri.

L’appuntamento è presso la Bocchetta di Margosio, sulla panoramica Zegna nel comune di Trivero.  Alle ore 10 culto valdese tenuto dal pastore di Biella Marco Gisola, alle 11 relazione del segretario Piero Delmastro e del presidente Aldo Fappani del Centro di Studi dolciniani, fondato nel 1974 da Gustavo Buratti Zanchi, noto come Tavo Burat, lo scrittore e studioso delle minoranze linguistiche. Alle ore 11 intervento del professor Claudio Martignon che commenterà il canto XXVIII dell’Inferno di Dante Alighieri dove Maometto profetizza l’imminente arrivo di Dolcino nella bolgia dei seminatori di discordie e degli scismatici, essendo il predicatore ancora vivo al tempo della stesura del testo.

A seguire presentazione del lavoro teatrale “Margherita della Parete Calva” a cura di Eleonora Pizzoccheri e Guido Tonetti. Alle 12,30 salita al cippo sulla cima del monte Mazzaro e alle 13,15 infine, discesa all’Alpe Margosio per il pranzo.

Nella foto del 2007 il pastore Domenico Maselli tiene il culto in occasione del 700° anniversario dalla morte di Fra Dolcino