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No alla criminalizzazione delle Ong

«Sarebbe stato più appropriato e onesto chiamarlo “decreto criminalizzazione” – ha detto Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) a margine dell’approvazione del decreto sicurezza bis –. Il decreto approvato ieri sera con voto di fiducia al Senato non ha nulla a che fare con la sicurezza degli italiani e degli immigrati ma, nelle esplicite intenzioni del ministro dell’Interno che se lo intesta, ha il solo obiettivo di criminalizzare le Ong che operano nelle azioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo».

Negro ha ricordato che ancora ieri, a Lampedusa – come segnalato anche da Mediterranean Hope, osservatorio sulle migrazioni della Fcei che opera sull’isola – sono continuati gli sbarchi di migranti: «da mesi continuano gli sbarchi autonomi sulle coste italiane e negli ultimi mesi il numero dei rimpatriati dalla Germania in base al regolamento di Dublino ha superato il numero degli sbarcati in Italia ma, invece di cercare una soluzione europea a un problema di natura globale, si punta sulle Ong l’arma delle maximulte e dei sequestri. Come evangelici esprimiamo con forza la nostra contrarietà a questo provvedimento, dettata dalle ragioni della nostra coscienza di cristiani la cui fede si esprime nell’accoglienza e nella protezione della vita umana».

Il presidente della Fcei ha anche ricordato che «esattamente un anno fa, l’8 agosto 2018, abbiamo reso pubblico il Manifesto per l’accoglienza. Questa è una chiesa che accoglie” della Fcei, che iniziava con le parole del Vangelo di Matteo: “In quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me (25, 40)”. Dio si avvicina a noi come straniero: respingendo chi chiede il nostro aiuto chiudiamo la porta a Gesù che ci cerca e tende la sua mano». (Leggi su Riforma.it)

Illustrazione di Francesco Piobbichi