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La vita di Khaled

Khaled ha trent’anni, vive in Libia e come primo lavoro collabora nel commercio con aziende estere. Il suo secondo lavoro, invece, non lo racconta ma lo conoscono tutti: vende uomini al mare.

Khaled, suo fratello Murad e altri ragazzi che sono diventati uomini dentro la rivoluzione del 2011 contro Gheddafi e ne sono rimasti orfani senza speranze, pieni di una libertà di cui nessuno ha saputo cosa fare.

E nel vuoto generazionale e politico di un paese nel caos, Khaled pensa a sé stesso e a un futuro appannato che tenta di tenere insieme come può. Khaled è un trafficante di uomini e si dichiara innocente. In una Libia devastata in cui per ritirare al bancomat bisogna superare i controlli di adolescenti armati fino ai denti ma privi di storia, il protagonista di questo romanzo pubblicato a inizio 2019 ha deciso di salvarsi comprando e rivendendo una “merce” particolare fatta di uomini e donne che in base alla loro provenienza hanno un valore. E quel valore viene consegnato al Mediterraneo, all’ignoto e a un futuro crudele e spaventoso.

Francesca Mannocchi è una giornalista esperta di Nord Africa e Medio Oriente che ha raccontato e raccolto nel personaggio di Khaled una figura diversa dalla narrazione di cui ci ha abituato il Mediterraneo: la storia di un trafficante di esseri umani assurda e emotivamente forte. E dentro a questo uomo disilluso dal suo Paese, dalla sua gente Mannocchi ha radunato testimonianze, interviste e esperienze vissute e raccolte in un territorio di guerra e di disumanità.

“Io Khaled vendo uomini e sono innocente” è un testo attualissimo e necessario. In una realtà in cui ci si affretta a incarcerare presunti trafficanti di esseri umani per un nome somigliante o per una provenienza specifica, in una politica in cui si combattono le persone che salvano vite e vittime in mare, questo libro diventa necessario.

Una scrittura limpida che permette di immedesimarsi in una vita distante chilometri ma che comunque condiziona e colpisce. Dura, come le scelte di chi cerca la libertà in qualsiasi punto del mare si trovi.

Io Khaled vendo uomini e sono innocente, Francesca Mannocchi, Einaudi, 195 p., 17,59 euro

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Diventare grandi un’estate in montagna

In questo libro che sa di un soffio d’aria lieve ci sono tre persone. Olmo è un bambino appassionato di modellini, suo un fratello Diego vuole diventare militare ma ha una sofferenza enorme negli occhi e il loro nonno, nel bel mezzo di un’estate priva di tante cose, li porta in vacanza per ritrovare una dolcezza antica. La storia di questo bambino adulto, di questo ragazzo spezzato a metà e di un padre nuovo e solo ha come sottofondo la calma della montagna e le risposte che la natura dà con lo scorrere del tempo e delle emozioni. “Luce rubata al giorno” è romanzo di formazione e è anche l’emozione senza nome della perdita dei genitori, dell’entrata nell’età adulta che allaga le vite e le stanze raccontata con una lingua del dolore asciutta, sotterranea e dignitosa.

Luce rubata al giorno, Emanuele Altissimo, Bompiani, 240 p., 17 euro