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Conferenza metodista britannica. Si discute di matrimonio tra persone delle stesso sesso e unioni civili

La Conferenza annuale della Chiesa metodista britannica, riunitasi a Birmingham questa settimana, ha esaminato il rapporto “Dio ci unisce nell’amore” che formulava una serie di proposte su alcuni temi riguardanti il matrimonio tra persone delle stesso sesso e le unioni civili, tra cui permettere alle coppie dello stesso sesso di sposarsi nelle chiese metodiste, dotarsi di liturgie per celebrare le unioni civili, regolare i rapporti tra la chiesa e le persone divorziate.

Il dibattito, che si è svolto da lunedì 1 a mercoledì 3 luglio, ha approvato una serie di risoluzioni provvisorie sulle proposte contenute nella relazione che modificano significativamente la posizione della chiesa su questi temi.

L’attuale posizione metodista della Chiesa sul matrimonio è riportata nell’Ordine permanente 011A (1), che afferma: «La Chiesa metodista crede che il matrimonio sia un dono di Dio e che è intenzione di Dio che un matrimonio debba essere un’unione per tutta la vita corpo, mente e spirito di un uomo e una donna».

Dopo che i Sinodi distrettuali avranno avuto l’opportunità di esaminare le proposte, durante l’anno a venire, le risoluzioni finali saranno votate alla Conferenza nel 2020.

«Il dibattito è stato circondato dalla grazia del Signore. Abbiamo ascoltato molte storie personali, spesso dolorose, che sono state accolte con grande cura e attenzione – ha detto Barbara Glasson, presidente della Conferenza che ha presieduto i dibattiti –  La mia preghiera è che questo spirito di generosità e amore mostrato oggi si rifletta nella discussione che avverrà in tutta la Chiesa».

Queste proposte di cambiamento nella posizione della Chiesa sulla sessualità sono osteggiate da una parte della chiesa. La rete Methodist Evangelicals Together ha lanciato ripetuti richiami alla Chiesa metodista per mantenere la sua posizione tradizionale sul matrimonio e la sessualità.