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Hong Kong, i leader religiosi: resistere alla violenza

In risposta agli scontri avvenuti nei giorni scorsi ad Hong Kong, i rappresentanti delle sei maggiori religioni hanno pubblicato un appello rivolto ai giovani e ai manifestanti scesi in piazza per difendere le libertà costituzionali di Hong Kong, in cui si chiede di «resistere davanti alla tentazione di compiere atti che possano causare violenze». Allo stesso modo, nel documento si chiede all’esecutivo e alla polizia del Territorio «di rinunciare a commettere azioni che possano esacerbare ulteriormente gli animi». 

Il «Colloquio dei sei leader religiosi» del Territorio è un organismo che riunisce i vertici di buddhismo, confucianesimo, islam, cristianesimo protestante, taoismo e cattolicesimo (nel mondo cinese, cattolici e protestanti sono considerati membri di religioni diverse fra loro). 

Nel documento, pubblicato soltanto in cantonese, i leader chiedono infine alla popolazione di «esprimere la propria opinione in maniera pacifica e razionale. Allo stesso tempo chiediamo al governo e a chiunque si opponga a queste manifestazioni di ascoltare l’opinione altrui e comunicare in maniera sincera».

La situazione dell’ex colonia britannica, avvertono i firmatari, «è già esacerbata. Dobbiamo impegnarci tutti affinché questo clima non venga fomentato in maniera ulteriore».