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La Chiesa luterana finanzia un progetto di telesoccorso a Somma Vesuviana

Un protocollo d’intesa sull’erogazione di 125.000 euro di fondi per un progetto sociale della durata di un anno è stato firmato a fine giugno tra la Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Celi, e il comune di Somma Vesuviana. Questa somma andrà a coprire i costi per i materiali – 29.000 € – e per il personale – 96.000 € per tre addetti – per garantire un servizio di telesoccorso e telecontrollo destinato a 50 persone anziane e/o disabili che vivono da sole.  A firmare la rappresentante legale della Celi, Cordelia Vitiello e il sindaco del comune, Salvatore Di Sarno.

Il progetto del telesoccorso è solo uno dei quattro che verranno attivati sempre nella stessa area geografica. Dopo la cessione nel 2018 della gestione della scuola Gesù di Nazareth a Torre del Greco, sostenuta per decenni, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia ha deciso di impegnare anche in futuro nella cintura vesuviana i fondi che si sarebbero liberati dopo il disimpegno. Due progetti sono già partiti, un summercamp di una settimana per 50 bambini di Ercolano e la prima colazione sana ed ecologica per i bambini iscritti alla scuola d’infanzia, sempre di Ercolano. La Celi è presente in quest’area con due comunità, quella di Napoli, fondata nel 1826 e quella di Torre Annunziata, della quale fanno parte anche Torre del Greco e Santa Maria La Bruna, fondata nel 1952.

Somma Vesuviana è una cittadina della cintura di Napoli, situata sul Monte Somma a 105 m di altezza ad appena 12 km di distanza dal cratere del Vesuvio e a 16 km dal capoluogo campano. Conta all’incirca 35.000 abitanti. Zona residenziale già molto ambita ai tempi degli antichi romani e sede di una delle più grandi ville romane dove si presume sia morto Cesare Augusto.  Oggi si trova nell’hinterland di Napoli nella cosiddetta cerchia Vesuviana, un territorio bellissimo in un ambiente unico ma anche con notevoli problemi di natura sociale: disoccupazione, soprattutto giovanile, mancanza di prospettive per il futuro, relativa povertà e mancanza di servizi e infrastrutture. A fare le spese di questa situazione sono molto spesso le persone anziane e disabili, ancor più se vivono da sole.

Il progetto oggetto del protocollo d’intesa tra la Celi e il Comune di Somma Vesuviana prevede l’istituzione di un sistema di telesoccorso a domicilio per 50 persone anziane e/o disabili sole, prive di supporto familiare. Tramite un particolare apparecchio telefonico e una specie di telecomando da portare sempre appresso, queste persone possono chiamare il soccorso anche se non dovessero più essere in grado di raggiungere il telefono di casa a causa di una caduta o di un malore improvviso.

Sarà compito del Comune stilare una graduatoria per individuare a chi erogare questo servizio, prediligendo persone meno abbienti. Nello stesso modo saranno scelte tre persone per formare una task force presso il centro di coordinamento per garantire un servizio 24/24 per 365 giorni l’anno collaborando con gli altri servizi presenti sul territorio.

Il servizio del telesoccorso prevede non solo di definire i soggetti interessati per capire le loro necessità ma anche i loro vicini, famigliari e amici per poter individuare chi potrebbe essere contattato per un primo aiuto ancor prima che possano intervenire i servizi sanitari o sociali attivi in zona, tra cui anche l’ospedale evangelico Betania. «Questo è certamente un progetto innovativo e allo stesso modo molto ambizioso», ha dichiarato Cordelia Vitiello, rappresentante legale della Celi. «Siamo molto felici di questa collaborazione con le istituzioni locali e di aver trovato il modo di continuare il nostro impegno già pluridecennale in questa zona».  La Chiesa Evangelica Luterana in Italia è da sempre impegnata nelle problematiche assistenziali e del terzo settore. «È un bene poter partire subito con questa bella iniziativa, l’estate è sempre un periodo molto particolare e per certi versi critico per gli anziani. A parte di soffrire proprio per le temperature elevate, e di essere ancora più vulnerabili sono forse ancora più lasciati a se stessi perché tra ferie e caldo le città in un certo senso si spopolano».