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Itavia IH870. 39 anni senza verità

«La nostra battaglia continua poiché crediamo che si debba finalmente scrivere tutta la storia di questa indicibile tragedia. Tutta la verità è necessaria, pena una forte lesione nella nostra dignità nazionale», afferma Daria Bonfietti che presiede l’Associazione Famigliari Vittime della strage di Ustica. 

Era il 27 giugno del 1980 quando l’aereo DC-9 ItaviaIH870 in volo da Bologna a Palermo (partito alle 20:08 con 113 minuti di ritardo e con a bordo 81 persone tra passeggeri e equipaggio) scompare dai radar delle Torri di controllo tra le 20:59 e le 21:04. 

Solo alle prime luci dell’alba, e dopo spasmodiche ricerche, ad alcune decine di miglia a nord dell’isola di Ustica si vedono i primi resti dell’aereo: le persone a bordo dell’aereo sono tutte morte. 

L’8 aprile dell’anno scorso (trentotto anni dopo) la Prima sezione civile della Corte d’Appello di Palermo afferma: «il velivolo Itavia fu abbattuto da un missile lanciato da un altro aereo non identificato che intersecò la rotta del volo». 

Domani, 27 giugno 2019, ricorreranno i trentanove anni da quella tragedia aerea e, malgrado la sentenza, la terribile vicenda civile e umana è ancora avvolta da misteri, coronata da anni di depistaggi e senza colpevoli.

L’Associazione nata dai parenti delle vittime e presieduta da Daria Bonfietti, ha diramato un appello per ribadire che è certo, ormai, che il DC9 Itavia: «Éstato abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea. È certo che vi erano aerei americani, francesi, inglesi e forse libici nel cielo del Tirreno. É certo che qualcuno ha deciso che, noi, parenti delle vittime, e gli italiani tutti, non dovessimo sapere. Ribadiamo – prosegue l’appello diffuso ieri sera – che riteniamo insufficiente l’impegno del Governo italiano e della Diplomazia nel richiedere e nel pretendere risposte esaustive dai Paesi amici ed alleati», affinché si possano, finalmente, individuare gli autori materiali dell’abbattimento di un aereo civile in tempo di pace. 

Anche quest’anno il Consiglio Comunale di Bologna con il suo Sindaco Virginio Merola, insieme alle autorità civili, militari e religiose e ai parenti tutti, ricorderà la tragedia: «Senza retorica né presunzione – prosegue Bonfietti – rivendicheremo con orgoglio quanto sia stata determinante la nostra battaglia per la verità; quanto sia stato importante comprendere che il “Sapere” in questa vicenda era tutto in mano militare, e quanto l’idea di chiedere a dei Professori – ai Periti del Politecnico di Torino di coadiuvarci per cercare la verità – sia stata l’idea vincente: essi hanno lentamente smontato e delegittimato scientificamente le ricostruzioni dei militari, il castello di menzogne e di sotterfugi che occultavano la verità sulle cause della tragedia».

L’Associazione famigliari vittime della strage di Ustica, si legge ancora nell’appello, continuerà a denunciare «quanto l’applicazione della Direttiva Renzi sia carente e mostri la scarsa collaborazione delle Amministrazioni dello Stato nel cercare e nel consegnare all’Archivio di Stato il materiale in loro possesso relativo al periodo stragista». 

Rispetto alla tragedia di Ustica, afferma ancora Bonfietti, «continueremo a denunciare quanto sull’intera vicenda manchi materiale coevo ai fatti in molti Ministeri. Rimane il nostro impegno, anche per quest’anniversario, per far vivere la Memoria. Lo faremo nel parco antistante al Museo per la Memoria di Ustica con tanti eventi, dal 27 giugno fino al 10 agosto. Lo faremo con produzioni originali che artisti e attori, nei più diversi linguaggi dell’arte, offriranno e interpreteranno per raccontare con le loro parole, i loro gesti, le loro note e suggestioni l’intera vicenda di Ustica». 

Tra gli appuntamenti previsti a Bologna, anche la rappresentazione: DC Vero?, un poetico atto unico per 40 ragazzi e 10 restauratori novelli. Su palco, le studentesse e gli studenti del Liceo Scientifico Copernico di Bologna e del Liceo Scientifico «Galileo Galilei» di Palermo, con la regia di Bruno Cappagli per La Baracca – Testoni Ragazzi di Bologna e con la collaborazione di Salvo Dolce, per Teatro Libero di Palermo. L’ambiente musicale è a cura di Linda Tesauro per il Museo internazionale e la biblioteca della musica | Istituzione Bologna Musei realizzato dagli studenti e dalle studentesse del Liceo Musicale «Lucio Dalla»di Bologna.