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Una festa contro i pregiudizi

In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato che, come ogni anno dal 2001, celebra l’approvazione della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati, il Servizio Migranti della Diaconia Valdese ha organizzato una festa per tutti sabato 22 giugno presso gli impianti sportivi di Pomaretto.

Tanti gli ingredienti per una giornata che prevede giochi, laboratori, cibo e teatro «Per quest’anno – spiega Nadine Righi del Servizio Migranti della Diaconia Valdese – abbiamo cercato di rivedere il format coinvolgendo maggiormente i bambini e, di conseguenza, le loro famiglie».

L’intento è quello di offrire una giornata di svago e divertimento per coinvolgere il territorio nel quadro di un clima sempre più ostile che vede la migrazione come un problema, atteggiamento causato, il più delle volte, da una scarsa conoscenza della realtà «Attraverso i giochi, il cibo e il teatro – racconta Righi – vogliamo offrire una giornata piacevole alla gente del territorio invitando tutti a una riflessione su temi importanti e cercando di far comprendere che ciò che spesso viene visto come un problema può diventare una risorsa importante per tutti» Dalle 16 alle 18 è in programma una serie di attività e laboratori rivolti ai più piccoli che vanno dalla costruzione del bastone della pioggia, alla lavorazione del feltro, passando per laboratori linguistici e di danza.

«La particolarità di queste attività – prosegue Nadine Righi – è che sono state organizzate con l’apporto dei richiedenti asilo ospitati dal progetto di accoglienza della Diaconia: mettendo a disposizione le proprie competenze e la propria creatività hanno studiato queste attività particolarmente adatte ai bambini»Come detto, l’atteggiamento di diffidenza verso i migranti poggia le basi sulla scarsa conoscenza e su alcuni pregiudizi infondati. Da qui l’idea della Fiera dei luoghi comuni che consisterà nella presenza di alcuni operatori pronti a dare risposta ad alcuni dei più diffusi preconcetti relativi all’immigrazione. Come in ogni festa che si rispetti non mancherà il cibo, strumento eccezionale di condivisione e di conoscenza reciproca: ecco quindi la cena etnica proposta dal gruppo “Rifugiati in cucina” che proporrà alcune ricette provenienti dai paesi di origine dei partecipanti al progetto.

E poi, tutti a teatro, per la performance di Alassane Conde con il monologo “Due gocce nella polvere”,testo autobiografico che Alassane racconta con lo sguardo, la voce e la danza. Lo spettacolo è stato premiato nel corso di quest’anno nel Festival FITT di Tarragona.

Un’edizione particolarmente significativa quella di quest’anno, soprattutto in relazione alle nuove leggi che ridimensionano in maniera importante le attività di accoglienza «Se i fondi per vitto e alloggio sono rimasti invariati – conclude Righi – sono state invece quasi azzerate le spese per i progetti di integrazione come i corsi di lingua e gli inserimenti lavorativi. Ci chiediamo come si possa immaginare un’integrazione efficace se non vengono forniti gli strumenti necessari alla sua realizzazione»