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Offida, il Comune terremotato che accoglie

Offida è un piccolo comune in provincia di Ascoli Piceno, poco più di 5mila abitanti, colpito, come altri centri marchigiani, dal terremoto del 2016. A tre anni dal sisma, l’amministrazione e i cittadini del borgo hanno deciso di impegnarsi in un progetto umanitario: i corridoi umanitari.

Si è costituito un comitato di sostegno all’iniziativa, con la collaborazione e il supporto del Comune, e tra pochi giorni Offida accoglierà una famiglia composta da tre persone provenienti dalla Siria, che arriveranno con il prossimo corridoio umanitario di fine giugno, da Beirut. Vivranno in un appartamento, il figlio andrà a scuola insieme ai bambini offidani, frequenteranno corsi di italiano, il tutto a costo zero per lo Stato italiano, come sempre per quanto riguarda i corridoi umanitari. Ma in questo caso grazie al supporto e alla collaborazione degli abitanti e dell’amministrazione del paese.

«Questa esperienza di accoglienza – dichiara Federica Brizi, responsabile accoglienza della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia – nasce dalla forte volontà dell’amministrazione comunale di Offida e dal comitato cittadino di cominciare un percorso di ospitalità all’interno dei corridoi umanitari. Abbiamo avuto modo di conoscerci, di sviluppare il percorso insieme, coinvolgendo l’associazione On the Road come partner fondamentale, data la loro esperienza nell’accoglienza. Ne è nata una esperienza di scambio e coinvolgimento. La realtà di un piccolo comune che si impegna così attivamente nel proporre e accogliere dà il senso di quell’accoglienza che chiamiamo diffusa e che vorremo venisse valorizzata nel nostro paese: l’accoglienza nasce dal coinvolgimento in prima persona, alcune tra le esperienze migliori proprio dall’interazione in piccole comunità».

«L’accoglienza e la solidarietà sono nel “dna” degli offidani – spiega Davide Falcioni, membro del comitato locale di sostegno ai corridoi umanitari -. L’idea di proporre all’amministrazione comunale un corridoio umanitario è nata dalla volontà di un gruppo di persone – per lo più giovani – di fare la propria parte in un momento storico in cui sono forti le spinte al razzismo e all’intolleranza, sentimenti ai quali ci opponiamo da sempre. Per questo abbiamo deciso di promuovere un’accoglienza legale e sicura, quella attraverso i corridoi umanitari. Vorremmo che questa modalità venisse potenziata ed estesa. Crediamo sia un diritto di tutti quello di cercare condizioni di vita migliori».