terzo_2018

Un passaggio importante nella vita delle chiese

Da domani a domenica si svolgono tre Conferenze distrettuali che riuniscono pastori e pastore, diaconi e diacone, deputati e deputate delle chiese e responsabili di istituti e opere e presidenti dei Concistori/Consigli di chiesa delle chiese valdesi e metodiste. Si tratta delle Conferenze del Primo Distretto (valli valdesi e Pinerolese, in programma a Rorà dalle 8,30 di sabato 15); del Secondo Distretto (Nord Italia con la sua estensione svizzera, ma convocata per esigenze logistiche a Torre Pellice da venerdì 14, ore 16) e del Terzo (Centro Italia, che ha luogo a Siena a partire dalle 17,30 di venerdì 14).

I Distretti sono quattro, ma il Quarto, che corrisponde al Mezzogiorno d’Italia ha già svolto i suoi lavori a Torre del Greco (Na) nello scorso fine settimana: hanno partecipato circa 75 persone di cui 62 con voce deliberativa. Al termine, la Commissione esecutiva distrettuale (Ced) è stata eletta nelle persone di Leonardo Magrì (presidente), Attilio Scali (vicepresidente), Valeria Acquaviva, Gianluca Fiusco e Daniele Palermo membri. Ampia discussione è stata riservata al tema dell’accoglienza; in particolare è stato votato uno Status confessionis che verrà proposto all’attenzione delle altre chiese a livello nazionale. Inoltre si è dibattuto sulla vita delle chiese e sulla difficile situazione socio-economica del Sud.

La Conferenza distrettuale è un elemento importante nell’“architettura” dell’Ordinamento delle chiese valdesi e metodiste, ed esprime, anche spiritualmente, un momento di coesione e affratellamento. Si tratta infatti di valutare non solo la gestione amministrativa delle attività ecclesiastiche presenti nei rispettivi territori, ma anche, in particolare, l’aspetto formativo e della cura d’anime, evangelistico e diaconale; di mettere insieme le diverse sensibilità di chiese che sono, allo stesso tempo, vicine e lontane. L’estensione dei quattro Distretti rende difficile parlarne in maniera omogenea: certo la concentrazione di “popolo” valdese nelle Valli del Pinerolese e in Pinerolo ha un carattere che le altre Conferenze non possono avere. L’ampiezza di territorio toccato dagli altri Distretti rende più complessa l’organizzazione e i viaggi di avvicinamento, e questo rende però ancora più significativa la possibilità di incontrarsi, in vista del più complesso Sinodo, nel giro di due mesi.

Come avviene per le sessioni sinodali, una Commissione d’esame vaglia il lavoro svolto durante l’anno dalla Commissione esecutiva distrettuale; una particolare attenzione viene dedicata a questioni rilevanti anche localmente: accade così che questioni affrontate in maniera generale durante l’anno da commissioni ad hoc o in maniera complessiva dal Sinodo, vedano in questo particolare passaggio uno sguardo ravvicinato, focalizzato sulle realizzazioni concrete e pratiche di esperienze di fede e di servizio (l’accoglienza e la gestione di interventi in materia di migranti è solo il più spontaneo degli esempi possibili, con somiglianze e differenze fra città e città). È prassi che deputati e deputate riferiscano poi nelle assemblee di chiesa locali, in modo che le singole comunità possano godere di un “ritorno” informativo sulle decisioni prese, secondo la logica della “gerarchia di assemblee” che caratterizza il mondo riformato. Le Conferenze stesse possono sollevare dei temi da portare in sede sinodale, e provvedono anche a eleggere un deputato o deputata che porta con continuità gli esiti delle discussioni dall’una all’altra sede assembleare.

Un elemento di particolare gioia e speranza è, quest’anno, l’inserimento nell’ordine dei lavori per il 2° Distretto, di tre sermoni di prova da parte di altrettanti candidati al ministero pastorale: Marco E. Casci, Nicola Tedoldi e Sophie Langeneck.