In marcia per rimanere umani
Il 20 giugno è la Giornata Mondiale del Rifugiato, un momento scelto nel 2001 dalle Nazioni Unite per commemorare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati. Sono molti gli appuntamenti in tutta Italia, e proprio in questa data sarà ancora una volta il momento di mettersi in cammino per John Mpaliza, attivista per la pace da anni impegnato da anni in un’opera di sensibilizzazione sul suo Paese di nascita, quella Repubblica Democratica del Congo diventata teatro di guerre civili e sistematico sfruttamento di risorse naturali, fondamentali per le economie del “primo mondo”.
La marcia, che come detto nasce dal basso, punta anche a dialogare con i vertici di due istituzioni, la chiesa cattolica e la Repubblica Italiana. «il Papa negli ultimi tempi ha parlato molto in difesa dei più deboli, che possono essere cittadini italiani che hanno perso il lavoro, i senzatetto e questi migranti che nessuno vorrebbe dimenticandosi quali sono le cause che li fanno partire da casa loro. Manderemo un messaggio di sostegno, di solidarietà, per chiedere al Papa di continuare in questa direzione, ma di fare anche qualcosa di concreto. Parleremo al presidente della Repubblica Mattarella perché è il garante della Costituzione. Stiamo assistendo a leggi che in qualche modo hanno dubbi di incostituzionalità, per questo motivo ci rivolgiamo a lui».
L’iniziativa, in continua evoluzione, può essere seguita sul sito https://marciarestiamoumani.org. È stato appena pubblicato il manifesto della marcia, la lettera aperta al Papa e al presidente Mattarella, mentre su change.org – cercando “Fermiamo questo clima di odio: restiamo umani” – è possibile leggere e firmare questi documenti.
Tra le 105 tappe che verranno toccate in 123 giorni di marcia, sostenute finora da oltre 100 associazioni che hanno aderito, non poteva mancare Torino, città che si è dimostrata spesso capace di accoglienza e sostegno anche in momenti difficili per il Paese.
«A Torino – spiega John Mpaliza – arriveremo il 12 luglio, ci fermeremo lì il 13, poi andremo a Ciriè il 14 e a Ivrea il 15».
Il 12 il Centro Studi Sereno Regis ospiterà la proiezione del film Iuventa, che narra le vicende della nave tedesca impegnata negli scorsi anni a salvare le persone nel Mediterraneo, oggi sotto sequestro. Sarà presente anche il regista, Michele Cinque.
Il 13 luglio, invece, si farà una camminata in tutta la città, lungo un percorso stabilito dalle associazioni di Torino, che si sono costituite in comitato per creare un percorso e un momento di confronto.