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L’ecumene mondiale saluta il Vesak

Mentre i buddhisti si preparano e celebrano il Vesak (ricorrenza che celebra la nascita, l’illuminazione e il parinirvāṇa del Buddha, che in Italia si celebra in base a un accordo tra l’Unione Buddhista Italiana e il Governo italiano l’ultima domenica di maggio), il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese(Cec), pastore Olav Fykse Tveit, ha esteso i saluti dell’Organismo ecumenico a tutti i buddhisti nel mondo. «Possiate fratelli e sorelle continuare a essere ispirati dalla saggezza di Gautama Buddha, la cui nascita, illuminazione e passaggio, celebrate nel mese di maggio», ha dichiarato Tveit concentrandosi sulla crescente violenza contro le comunità religiose e ha proseguito «questo particolare momento impone un impegno collettivo di tutte le persone di fede e di buona volontà affinché si possa lottare insieme e con più forza per superare la violenza in tutte le sue forme».

«Le tradizioni buddhista e cristiana offrono strade e ispirazioni per evitare qualsiasi forma di violenza – ha proseguito –. L’insegnamento biblico ricorda quanto sia importante donare amore anche ai propri nemici e fare del bene, anche a coloro che ci odiano (Luca 6:27). É una chiamata profetica che sovverte il ciclo della violenza. Allo stesso tempo, l’insegnamento del Dhammapada (il testo più noto del Buddhismo, ndr) ci dice che l’odio non si placa con l’odio. Solo non odiando è possibile mettere un argine all’odio. Una legge eterna che testimonia la futilità dell’odio e della violenza».

Tveit, ha poi evidenziato quanto «l’Amore di Cristo» sia stato fonte d’ispirazione per il coinvolgimento del popolo cristiano nella costruzione della pace e che questo stesso Amore, ispirerà anche la futura Assemblea del Cec, prevista a Karlsruhe in Germania, nel 2021: «Cercheremo di esplorare il potenziale profetico per ricordare che l’Amore di Cristo non è una prerogativa dell’unità intra-cristiana. L’obiettivo del movimento ecumenico è estenderlo a tutta famiglia umana», ha detto Tveit con la speranza che, negli anni a venire si possano aprire ulteriori opportunità per la collaborazione cristiano-buddista «mentre si cerca di superare la sofferenza diffusasi in varie forme nel mondo, attraverso i valori che ci sono cari nelle nostre rispettive tradizioni di fede – inclusi l’amore, la compassione, la gioia, la comprensione, l’equità, la pace, la pazienza e la giustizia».