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Riformati e mennoniti, l’importanza del dialogo

Riflettere sulle proprie radici: è con questo spirito che la Comunione mondiale delle chiese riformate (Wcrc) ha accettato l’invito della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (Fces) e della Chiesa riformata del Cantone di Zurigo, a tenere la riunione annuale del suo Comitato esecutivo in “terra zwingliana”, proprio nel Cinquecentenario della Riforma zurighese.

Dall’8 al 12 maggio l’organo esecutivo della Wcrc, presieduto dalla pastora Najla Kassab della Chiesa evangelica di Siria e Libano, si è riunito nel monastero di Kappel, al confine meridionale del Cantone, luogo simbolico della Riforma zurighese: è qui che nel 1531 morì in battaglia contro i cantoni cattolici il Riformatore Huldrych Zwingli.

Tra gli ordini del giorno all’attenzione del Comitato esecutivo, di cui è membro anche il pastore valdese Claudio Pasquet, figurano i rapporti con quella corrente della Riforma detta “radicale”, che si scostò da quella “magistrale” perché contraria al battesimo dei neonati.

Nasce infatti a Zurigo il movimento anabattista, i cui seguaci furono perseguitati dagli stessi riformati – a Zurigo furono uccisi Felix Manz e alcuni altri anabattisti – , e di cui oggi la Comunità mondiale mennonita è un’espressione. Oggi riformati e mennoniti cercano la riconciliazione e una confessione di fede condivisa.

Wcrc e la Mennonite World Conference (Mwc) hanno lanciato una piattaforma di dialogo sotto il titolo “Alla ricerca di una testimonianza comune: riportare la nostra famiglia alla pienezza”.
Il titolo indica le priorità del dialogo: giusto ricordo, reciproca riconciliazione e collaborazione intenzionale.

«Trovo il titolo stesso profondamente significativo, e portatore di una sfida profonda. Quando parliamo di famiglia, condividiamo una discendenza comune», ha detto Tom Yoder Neufeld, membro della commissione Mwc “Faith and Life”. «Non vedo l’ora di avviare questo viaggio di riconciliazione con voi».
La storia iniziale delle tradizioni riformate e mennonite (anabattiste), specialmente in Svizzera, è stata colma di violenza e odio. «Qui siamo insieme oggi, riformati e mennoniti, seduti a un tavolo comune ma separati da una storia comune», ha detto Philip Vinod Peacock, segretario esecutivo del Wcrc per la “giustizia e la testimonianza”. «C’è stata una storia violenta che è stata parte del nostro passato. Ma ci sono stati e ci sono ancora anche segni di speranza e riconciliazione a vari livelli».