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Pedalare lontano dall’isolamento

Pinerolo si prepara ad accogliere la carovana del Giro d’Italia che, il 23 e 24 maggio, darà l’occasione alla cittadina piemontese di ospitare uno tra gli eventi sportivi più seguiti.

In queste settimane sono molti gli appuntamenti organizzati dalla città per celebrare l’ avvenimento. Uno di questi, in programma giovedì 16 maggio presso la Casa dell’Anziano in piazza Marconi 9 alle 21, ha messo insieme l’importante evento sportivo con il percorso intrapreso di recente da Pinerolo “Verso una comunità amica della demenza”. L’appuntamento “Ciclismo tra sport e benessere” sarà infatti l’occasione per esplorare e scoprire, attraverso una bella storia di vita, il potenziale dell’attività ciclistica per combattere l’isolamento che, generalmente, segue la diagnosi di demenza. «L’iniziativa – spiega Marcello Galetti, direttore del Rifugio Re Carlo Alberto e consulente del progetto per la città di Pinerolo – è nata al tavolo di coordinamento del progetto di comunità amichevole della demenza, che mira a proporre iniziative per dare visibilità al lavoro che si sta svolgendo. Approfittando del passaggio del Giro, ho pensato di contattare l’associazione belga “Het Ventiel” per farci raccontare questa esperienza di ciclismo fatta da soggetti a cui era stata diagnostica la demenza e che hanno affronatato, al culmine di una settimana in bicicletta, l’ascesa del Monte Ventoux, detto “il gigante della Provenza”».

L’associazione “Het Ventiel”, che fa parte della rete EFID, una rete europea che si occupa di progetti legati alla demenza, è nata proprio da questa esperienza e si occupa di persone con demenza in età giovanile e delle loro famiglie. La serata sarà introdotta dall’Assessora alle Politiche Sociali e Sanitarie del Comune di Pinerolo Lara Pezzano e dallo stesso Marcello Galetti. A seguire sarà proiettato un video in cui verrà raccontata l’esperienza di questo gruppo di ciclisti attraverso immagini e testimonianze. Ospiti della serata saranno Jan Goddaer, sportivo appassionato di ciclismo, biathlon, ciclocross e direttore della casa di riposo De Weister di Kortrijk (Belgio) e Gudrun Callewaert, una delle fondatrici dell’associazione e moglie di Patrick, uno dei protagonisti dell’impresa raccontata.

«Le testimonianze che verranno portate – spiega Galetti – mettono in evidenza come sia necessario affiancare i soggetti colpiti da demenza e le loro famiglie a livello di comunità. Gudrun racconterà come questa esperienza abbia aiutato il marito e gli altri partecipanti a uscire dall’ isolamento che era seguito alla diagnosi, spiegando come, proprio durante quella settimana, l’abbia visto ridere e rapportarsi agli altri per la prima volta dopo molto tempo». Si tratta di un esempio virtuoso di come sia possibile agire a livello di comunità per far sentire le persone ancora al centro del mondo, evitando un isolamento deleterio sia per i soggetti in questione che per le loro famiglie. Proprio in quest’ottica, anche a Pinerolo è nato un progetto, ispirato a un’esperienza olandese, che mira a coinvolgere le persone affette da demenza in un percorso utile a sè e agli altri.

«L’idea – racconta Galetti – è di coinvolgere soggetti affetti da demenza allo stato iniziale, in progetti di volontariato. La caratteristica di questo percorso è quella di mettere al centro la persona, cucendo su misura l’esperienza proposta in base agli interessi e le inclinazioni di ciascuno. Per il momento abbiamo iniziato con un cittadino di Pinerolo che presterà opera di volontariato presso uno scultore del legno in Val Chisone. Ma il ventaglio di possibilità è ampio e non è escluso che proprio lo sport possa essere al centro di altri progetti, se quello sarà l’interesse del soggetto coinvolto» L’appuntamento, aperto al pubblico e gratuito, sarà l’occasione per tutti di riflettere sull’importanza di creare una rete di supporto per aiutare le persone affette da demenza e le loro famiglie a non sentirsi abbandonate. Un percorso lungo e difficile, che ha bisogno dell’aiuto di ognuno.