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Inghilterra. Appello ai cristiani prima delle elezioni europee

La Gran Bretagna potrebbe lasciare l’Unione europea tra pochi mesi, eppure i cristiani sono invitati a non trascurare il voto delle prossime elezioni europee.

La Chiesa metodista, l’Unione battista, la Chiesa riformata unita e la Chiesa scozzese hanno lanciato ai cristiani un appello comune a «pensare, pregare e votare».

Il Regno Unito si recherà alle urne il 23 maggio e in vista di quella data le Chiese che fanno parte del «Joint Public Issues Team» –­ un gruppo di lavoro interdenominazionale che si occupa di “chiesa e società” – hanno dichiarato in un documento che, sebbene sia «facile essere scettici» sulle elezioni, esse suscitano una serie di domande sulla democrazia e sul ruolo dei cristiani in quanto «cittadini attivi e impegnati».

Nonostante si riconosca che le implicazioni dei risultati elettorali siano “impossibili da prevedere”, è importante che i cristiani vadano a votare in tempi “incerti”.

«Come cristiani, siamo chiamati a vivere e lavorare per una società migliore, amando il prossimo e lavorando per il Regno di giustizia e gioia di Dio. Ci sono molti modi in cui possiamo fare questo: votare alle elezioni è uno di essi», si legge nel documento.

«Attraverso il voto riconosciamo la nostra responsabilità a partecipare al processo politico, a presentarci e a far sentire la nostra voce, una responsabilità ancora più importante in tempi critici e incerti. Vivendo in una democrazia come discepoli di Gesù, siamo chiamati a impegnarci nel processo politico per cercare la giustizia, il cambiamento e il benessere del nostro prossimo».

La dichiarazione include anche una preghiera che i cristiani possono utilizzare nella fase preparatoria delle elezioni e alcuni materiali utili a riflettere sulle questioni chiave.

Rachel Lampard, responsabile del Joint Public Issues Team, ha affermato: «Queste elezioni europee sono uniche: potrebbe essere che gli eletti non assumano l’incarico, a cui non è scontato un mandato a tempo pieno. Molti possono mettere in discussione il voto, tuttavia come cristiani, siamo chiamati a presentarci e a far sentire le nostre voci anche quando è difficile».