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Matrimoni precoci in Massachusetts (Usa)

I minori possono sposarsi legalmente in Massachusetts (Usa). Avete letto bene: non stiamo parlando di uno dei paesi dell’Africa subsahariana dove, secondo i dati Unicef, quattro bambine su dieci si sposano prima dei 18 anni.

Nello Stato americano non c’è alcuna età minima per sposarsi: basta il consenso dei genitori e l’approvazione di un giudice. Tra il 2000 e il 2016, sono stati celebrati più di 1.200 matrimoni che hanno coinvolto minori al di sotto di 18 anni (alcuni avevano appena compiuto 14 anni). Nella maggior parte dei casi si è trattato di ragazze che hanno sposato uomini adulti.

I matrimoni precoci – che secondo i dati dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) in tutto il mondo riguardano circa 22 milioni di ragazze – compromettono irrimediabilmente lo sviluppo, sia fisico sia psicologico, della bambina. Le altre conseguenze di questa pratica sono gravidanze precoci, isolamento sociale, abbandono scolastico. In particolare, l’abbandono scolastico impedisce alla bambina di potersi costruire un futuro dignitoso. Inoltre aumenta il rischio di subire violenza domestica. Occorre ricordare che il problema dei matrimoni precoci riguarda non solo le bambine ma anche bambini e adolescenti. I fattori che espongono una bambina o una giovane ragazza al rischio di matrimoni forzati sono diversi: la povertà; l’onore della famiglia (una grande percentuale di bambine sono vittime di stupro); l’errata percezione che il matrimonio “proteggerà la bambina; le norme sociali o religiose, che accettano tale pratica; mancanza di leggi che proibiscono tale pratica (Dati: Unicef).

In Massachusetts da alcuni anni è iniziata una battaglia per modificare la legge che permette i matrimoni precoci. 

Il disegno di legge che chiede di porre fine a tutti i matrimoni che coinvolgono persone con meno di 18 anni è stato presentato dal deputato Kay Khan e dalla senatrice Harriette Chandler, ed è sostanzialmente la riproposizione di un disegno di legge che è stato affossato un paio di anni fa.

Fraidy Reiss, un’ex sposa bambina che ha fondato l’organizzazione Unchained at Last (http://www.unchainedatlast.org )che si batte perché vengano introdotte leggi specifiche, a margine di una manifestazione svoltasi a fine marzo fuori alla sede dell’assemblea legislativa dello Stato del Massachusetts, ha denunciato che nei due anni trascorsi dal primo disegno di legge non sono stati fatti ulteriori progressi.

«Il disegno di legge, reintrodotto dal deputato Kahn e dalla senatrice Chandler, questa volta deve passare e siamo qui per dire ai legislatori che non possono lasciar fallire questa legge, perché sono in gioco le vite di tante ragazze».

«Le ragazze non hanno i diritti fondamentali dell’età adulta», ha detto ancora Reiss. «Non possono entrare in un centro di accoglienza per vittime di violenza domestica; non possono ottenere aiuto dal Dipartimento dei minori e delle famiglie se il marito è violento; non possono facilmente pagarsi un avvocato. Non sono nemmeno autorizzate a presentare istanza di divorzio». 

Ben 17 Stati federali non specificano un’età minima per il matrimonio. Solo nel 2016 la Virginia – dove era possibile sposarsi anche a meno di 13 anni – ha alzato il limite a 16 e ha previsto il consenso del minore, verificato dal giudice. Recentemente gli Stati del New Jersey e del Delaware hanno vietato completamente i matrimoni dei minori, senza eccezioni. Ci sono altri 11 Stati che stanno discutendo su disegni di legge simili. 

Anche l’organizzazione internazionale in difesa dei diritti umani, Human Rights Watch, ha lanciato una petizione che chiede ai legislatori del Massachusetts di agire per far in modo che 18 anni sia l’età minima per contrarre matrimonio, senza eccezioni. In tanti, soprattutto donne, attendono che il Massachusetts sia il prossimo Stato federale a compiere questa azione di civiltà.