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Sri Lanka. I luterani mondiali chiedono la pace

Dopo gli attacchi avvenuti il 21 aprile (domenica di Pasqua) nello Sri Lanka la Federazione Luterana Mondiale (Flm) ha espresso profonda preoccupazione per «l’ennesimo atto di violenza e disprezzo per la vita umana». Una dichiarazione importante quella diffusa oggi 25 aprile, Festa della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, e proprio nella giornata che vede il «parlamento» della Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi) aprire i suoi lavori sinodali all’insegna del motto: «Fede e Futuro – Fede e Azione» e unirsi all’appello della Flm.

Nella dichiarazione congiunta il presidente della Flm Panti Filibus Musa e il segretario generale Martin Junge, hanno affermato: «Questo orribile atto, purtroppo, si aggiunge ad altri sempre più frequenti, rivolti a persone raccolte in preghiera e nei loro luoghi di culto», chiedendo ai governi mondiali di «garantire la dovuta protezione delle persone e dei loro diritti nei luoghi di culto come previsto dalla legge internazionale sui diritti umani e dallo stesso diritto internazionale umanitario».

Musa e Junge hanno poi esortato le autorità locali ad «affrontare tempestivamente l’estremismo crescente, una minaccia per la pace e la convivenza delle società oggi sempre più multiculturali e pluraliste».

Presidente e segretario hanno poi esortato i leader religiosi a «opporsi pubblicamente a qualsiasi discorso d’incitamento all’odio e a ogni giustificazione che possa facilitare la diffusione della discriminazione, della violenza e dell’estremismo come impegno assiduo a difesa dello spazio pubblico e comune» invitando anche le chiese membro della Flm a «continuare a promuovere, testimoniare e costruire relazioni giuste e pacifiche con i propri vicini e tra le comunità religiose», concludendo: «La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. (Giovanni 20:21)».