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Hong Kong. 16 mesi di prigione ai leader di Occupy Central

16 mesi di prigione è la condanna inflitta ai tre maggiori leader di Occupy Central, il movimento scoppiato ad Hong Kong nel settembre 2014 e proseguito in un sit-in durato quasi tre mesi, dopo chePechino ha azzerato le richieste di suffragio universale della maggioranza della popolazione, imponendo un imponendo un metodo di elezione del capo dell’esecutivo da parte di un comitato (scelto in maggioranza da Pechino) su una rosa di candidati (scelti da Pechino).

I tre leader – Benny Tai, professore di diritto, Chan Kin-man, professore di sociologia, e Chu Yiu-ming, pastore della chiesa battista di Chai Wan, che ha avuto la pena rimandata a causa della sua età e dello stato di salute – sono condannati per cospirazione nel disturbo dell’ordine pubblico e per aver incitato altri a questo.

Altri membri del gruppo hanno ricevuto pene più leggere: otto mesi di prigione e ore di lavori sociali. Per la parlamentare Tanya Chan, 47 anni, non è stata emessa sentenza: malata di cancro al cervello, la donna dovrebbe essere operata entro due settimane.

Le sentenze sono state emesse dal giudice Johnny Chan Jong-herng della corte di West Kowloon, che ha definito “ingenui” i condannati, che pensavano di poter portare la democrazia “con uno schiocco delle dita” nel territorio.

Commentando il verdetto, il professor Chan Kin-man ha fatto notare che forse in effetti essi sono stati “ancora più ingenui nel credere in “una nazione, due sistemi’”, lo slogan con cui Pechino ha sempre promesso un alto grado di autonomia del territorio.

Al loro arrivo in corte, gli imputati sono stati accolti da gruppi pro-democrazia, con vistosi ombrelli gialli – simbolo del movimento Occupy Central – e con magliette con la scritta: “Io non sono stato incitato”, intendendo che la partecipazione di oltre 800mila persone ai sit-in organizzati dal movimento di protesta è stata libera e decisa personalmente.

Fuori al tribunale era presente anche un gruppo di persone pro-Pechino che gridava lo slogan “Ora dovete pagare”.

Il professore di diritto Benny Tai, cristiano protestante, prima di entrare in tribunale, ha pregato e cantato degli inni insieme ad altri presenti. E ha commentato: “Sono in pace e pieno di speranza”.