questa-non-e-una-croce

“Questa non è una croce” a Milano

Non sempre un’espressione artistica intende far incontrare due linguaggi differenti, quello dell’arte e quello teologico. In questo caso l’opera è pensata proprio con questo scopo: stiamo parlando del manufatto del maestro Kuturi “Questa non è una croce”, che è stato allestito nel locale di culto della chiesa evangelica battista di Milano  e vi rimarrà in modo permanente.

Il pastore battista Massimo Aprile spiega che «l’opera si inserisce perfettamente nella spiritualità della settimana di Pasqua. L’idea è quella di avvicinarsi alla croce attraverso un percorso estetico, contemplativo e infine meditativo, di vera e propria riflessione teologica».

L’opera è stata presentata martedì 16 aprile, nel tempio battista in via Pinamonte, durante una serata ricca di riflessione spirituale.

L’opera di Kuturi è una croce inclinata, prodotta con lo stesso procedimento di ossidazione e corrosione che contraddistinguono il lavoro dell’artista. Presenta molti simbolismi, in particolare la duplice faccia. «Siamo abituati a vedere sempre solo un lato della croce», racconta ancora Massimo Aprile. «In questo caso, invece, possiamo avere una doppia visione della stessa croce. La parte rivolta al pubblico presenta un centro tra gli assi corroso dagli acidi: simbolo della corruzione della vita, denuncia del fatto che il crocevia in cui le persone si incontrano è purtroppo spesso segnato dal dramma dell’incomprensione. Dietro, invece, il lato dorato, luminoso della croce, che si può vedere riflesso in uno specchio. Il lato della redenzione, della gloria che, come diceva Lutero, è nascosto. Il riscatto che si manifesta dopo il dolore. Queste due dimensioni vanno considerate in una forte tensione, in cui una visita e da valore e significato all’altra».