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Gli Yazidi celebrano Charshama Sor (il mercoledì rosso)

Gli Yazidi, popolo perseguitato come pochi – in questi ultimi anni soprattutto dall’Isis – è costituito, si stima, da circa un milione di persone. Abitano nel Kurdistan, Nazione senza stato divisa tra Iran, Turchia, Iraq e Siria. Alcune comunità vivono in Russia, Armenia e Georgia. Quelli della diaspora soprattutto in Germania.

La loro festa tradizionale Charshama Sor (o anche Carsema Sor, l’Anno Nuovo) si celebra nel primo mercoledì successivo al 13 aprile. Quest’anno quindi cade il 17 aprile. In tale ricorrenza gli Yazidi si recano in massa al tempio Lales dove si conserva la tomba di Cheikh Adi – morto nel 1162 – accendendo 365 lampade. In questo modo viene a essere commemorata – utilizzando simbolicamente le uova – la Creazione dell’Universo, la Natura e la fertilità.

Le uova vengono prima bollite per evocare la solidificazione della Terra in sintonia con la venuta di Lalish. E poi colorate per rappresentare la fase successiva della Creazione, lo sviluppo della vegetazione. Nel gioco tradizionale dell’haggan gli Yazidi rompono le uova per ricordare quando la perla primordiale si è frantumata e si sono formati il sole, la terra, le stelle… Mentre le porte delle abitazioni e dei santuari vengono ornate da fiori rossi selvatici, si sospende la celebrazione di nuove nozze in quanto “il mese di aprile è il matrimonio dell’anno” con cui nessuno può competere.

Ugualmente, lavorare la terra in questo giorno verrebbe considerato un atto peccaminoso. Meglio contemplare la ripresa rigogliosa della natura, ammirare la nuova vita che “consente al mondo di esistere”.