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Una parola, due voci: incontri ecumenici a Pinerolo

Nel tempo della Passione che ci avvicina alla Pasqua il pastore valdese Gianni Genre e don Paolo Scquizzato, che a breve sarà in servizio nella diocesi pinerolese, propongono due incontri su brani significativi dell’Antico e Nuovo Testamento.

Questi brevi momenti di dialogo a due voci nascono come momento in cui incontrare le persone nella loro quotidianità, come spiega il pastore Genre: «Credo ci sia un grande bisogno di spiritualità, ma dobbiamo provare ad utilizzare nuove modalità di comunicazione. Con questi incontri proviamo a conversare in modo del tutto informale, partendo da un testo biblico e utilizzando un linguaggio che possa raggiungere tutte e tutti. Anche la scelta dell’orario va incontro alle necessità della giornata: abbiamo scelto un orario preserale, le 18,30».

Anche la scelta del luogo sostiene l’intenzione di allargare l’uditorio il più possibile. Le riflessioni si svolgeranno infatti al Circolo dei Lettori di via Duomo 1 a Pinerolo: «abbiamo pensato di uscire dalle chiese – spiega Genre – perché crediamo che spiritualità e chiesa oggi non siano sempre e per forza facilmente coniugabili. Le chiese svolgono un servizio importantissimo, ma molte persone non sono disposte, non se la sentono, di varcare la soglia di una chiesa. La scelta di un luogo del tutto neutro può invece stimolare la partecipazione».

Nei due incontri si rifletterà su due testi molto differenti tra loro, che però ben si collegano al periodo di avvicinamento alla Pasqua.

Mercoledì 10 aprile il tema è Genesi 22 “La legatura di Isacco”.

Martedì 16 aprile Giovanni 13 “La lavanda dei piedi”.

Spiega ancora Genre: «il sacrificio di Isacco è sospeso, non si realizza. Il suo racconto però ci fa emozionare, tremare. Siamo in un tempo in cui i sacrifici sono superati, non siamo alla ricerca di nuove immolazioni, dopo Gesù. Cosa può significare quindi al giorno d’oggi questa richiesta di fede? Il secondo racconto “La lavanda dei piedi”, nel vangelo di Giovanni prende il posto dell’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli. Porta quindi alla nostra attenzione la dimensione del servizio, dell’aiuto come ultima testimonianza che Gesù ci lascia: “colui che serve”, come diacono nella società che lo circonda».