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Anglicani, la prima “canonica laica” in Egitto

Alexandra Wakid è stata nominata la prima “canonica laica” anglicana d’Egitto. Il titolo di Lay Canon è un titolo onorifico attribuito in ambito anglicano a un laico (o una laica, in questo caso), come riconoscimento per il suo ruolo di leadership e il servizio reso in modo esemplare in un dato ambito della chiesa. La nomina ufficiale avverrà il prossimo venerdì 12 aprile nel corso di una funzione nella cattedrale All Saints del Cairo. 

Ad annunciarlo, sul sito Anglican news, il vescovo della diocesi d’Egitto, Nord Africa e Corno d’Africa, Mouneer Anis, che ha motivato questa scelta con la volontà di riconoscere «i molti anni di servizio impegnato nella diocesi», e ha chiesto ai fedeli di pregare per la nuova lay canon,in vista deella cerimonia.

L’aspetto curioso è che anche suo marito, Ibrahim “Abee” Wakid, era stato Lay Canon, e prima ancora il primo lettore laico egiziano autorizzato della diocesi.

La signora Wakid, di origine scozzese, si è laureata alla St. Andrew University di Edimburgo; in seguito ha lavorato come ricercatrice economica per un’organizzazione intergovernativa, per poi trasferirsi, l’anno seguente, al Foreign and Commonwealth Office (Fco), il dicastero del Regno Unito che si occupa della promozione del Paese all’estero in ambito diplomatico. Ha quindi lavorato in questo settore in diverse sedi, tra cui Sofia, Parigi, L’Aja e appunto Il Cairo.

Qui la sua strada si è incrociata con quella di Abee Wakid, sposato nel 1994 proprio nella All Saints, e la sua attività si è spostata dalla carriera diplomatica governativa a quella per la Comunione anglicana, ricorda ancora il vescovo Mouneer. Per dieci anni Alexandra Wakid è stata la sua consulente per le relazioni internazionali, e grazie alle sue capacità ha avuto un ruolo di protagonista nei negoziati con il Fco per la restituzione dei beni ecclesiastici anglicani ad Algeri, detenuti dal dicastero britannico per ben 21 anni. Proprio lo scorso 27 febbraio è stato firmato l’accordo che ha sancito il ripristino della proprietà alla diocesi.

 

Foto: Anglican News/Diocese of Egypt