ws-caritas-meeting

Al servizio dei più vulnerabili

A quasi tre anni dalla firma della dichiarazione congiunta sull’accresciuta cooperazione, il World Service, braccio operativo della Federazione luterana mondiale (Flm), e la Caritas Internazionale, organizzazione cattolica mondiale di aiuto e sviluppo, stanno esplorando modalità per aumentare la collaborazione nei campi dell’azione umanitaria, della difesa e dello sviluppo.

Il 4 aprile scorso, il segretario generale della Caritas, Michel Roy, ha guidato una delegazione presso la sede della Flm a Ginevra. Durante l’incontro Roy ha discusso della cooperazione in Colombia e in Nepal, nonchè della possibilità di una risposta coordinata al ciclone Idai nell’Africa meridionale e del sostegno alle vittime del conflitto nel Sud Sudan.

La delegazione ha incontrato lo staff del World Service, tra cui la direttrice Maria Immonen, cofirmataria della Dichiarazione d’Intenti tra le due organizzazioni siglata a Malmö, in Svezia, durante le celebrazioni per il 500° anniversario della Riforma.

Immonen ha sottolineato che sebbene il World Service collabori con molti partner diversi, «l’accordo con la Caritas Internazionale ha un processo specifico e speciale», legato alla dichiarazione di Malmö, nella quale si afferma che «questo specifico tipo di collaborazione […] è molto importante per noi».

Roy ha osservato che l’iniziativa si fonda sul quinto imperativo ecumenico del documento di studio luterano-cattolico “Dai conflitti alla comunione”, che richiede un’azione diaconale congiunta. Ha detto che tale cooperazione non mira a creare un’unità formale, ma a dare – nella diversità – una testimonianza comune all’amore di Dio.

Mentre il World Service sta implementando direttamente i suoi programmi umanitari, la rete della Caritas è impegnata nel lavoro a livello locale. Parlando del ciclone che si è abbattuto in Mozambico, Zimbabwe e Malawi, Roy ha affermato: «dobbiamo unire i nostri sforzi nella risposta alle emergenze, ma anche nell’elaborazione di progetti di recupero a più lungo termine».

Roy ha dichiarato che sarà rafforzata anche la cooperazione nel Sud Sudan devastato dalla guerra, dove la Caritas locale opera attraverso il Consiglio delle Chiese del Sud Sudan. A livello internazionale, Caritas e Flm lavoreranno inoltre per attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e dei patti globali su migranti e rifugiati.

Alla domanda sulle sfide di questa cooperazione ecumenica, Immonen ha affermato che il «mandato primario» sia per i luterani che per i cattolici è quello di lavorare a favore delle persone più svantaggiate e vulnerabili. Non ci sono «differenze dottrinali sul perché lavoriamo per servire il prossimo», ha detto, aggiungendo che in un’azione condivisa sulla salvaguardia del creato o sul sostegno ai rifugiati e agli sfollati interni «siamo tutti d’accordo sul fatto che queste persone sono al centro della missione della chiesa».

«La collaborazione tra le nostre reti – ha aggiunto Immonen – raggiunge miliardi di persone nel mondo, una portata che nessun altro ha; e dovremmo essere in grado di portare speranza a persone le cui vite sono spesso ignorate dai media mondiali e da coloro che hanno potere».

 

Photo: S.Gallay/LWF: Michel Roy, segretario generale della Caritas Internazionale, e Maria Immonen, direttrice del World Service della Flm