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Minorenni soli alla frontiera: le raccomandazioni del garante dell’infanzia

Come ricorda il sito della Diaconia valdese, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha pubblicato in questi giorni il volume “I movimenti dei minori stranieri non accompagnati alle frontiere settentrionali”.

La Diaconia Valdese, tramite Servizi Inclusione, ha collaborato al progetto partecipando ad alcune audizioni in cui ha fornito informazioni sulla situazione di frontiera a Ventimiglia, dove la Diaconia opera da diversi anni fornendo assistenza a coloro che stazionano nella zona di frontiera cercando di passare in Francia. 
La difficile situazione in cui si trovano i migranti nelle zone di frontiera, e nello specifico a Ventimiglia, era già stata denunciata nel giugno 2018 dalla Diaconia ValdeseOxfam Italia e ASGI con il documento “Se questa è Europa” in cui segnalavano respingimenti illegalifalsificazione di documenti e brutalità da parte della polizia francese sui minori migranti: 1 su 4 è un minore che cerca di ricongiungersi con familiari o conoscenti in Francia, Inghilterra, Svezia o Germania, a cui troppo spesso viene negata protezione e il diritto di chiedere asilo previsto dalle norme europee.

La Diaconia Valdese accoglie quindi con favore questa nuova pubblicazione che ripropone con rinnovata attenzione il delicato tema dei diritti dei minori stranieri non accompagnati.

Si tratta di un documento di studio e di proposta che rileva le criticità, propone soluzioni e contiene le raccomandazioni dell’Autorità a Parlamento, Governo, ministeri, regioni, enti locali, magistratura e ordini professionali.

Tali raccomandazioni – come si legge sul sito dell’Autorità Garante – «hanno l’obiettivo di incentivare una rete di collaborazione stabile e uniforme a carattere nazionale. Bisogna strutturare a monte, più che riparare a valle. E per farlo l’Autorità ha formulato raccomandazioni specifiche per rendere efficace il sistema di protezione dei minori non accompagnati in generale, per l’accoglienza, per i meccanismi di ricongiungimento familiare, di rimpatrio volontario assistito, di relocation e per la tutela volontaria».

Nel testo appare molto interessante, oltre certamente al lungo elenco delle mancanze legislative e politiche in materia di accoglienza di minori stranieri non accompagnati e alle soluzioni e raccomandazioni proposte, la parte relativa al racconto delle singole realtà di frontiera e delle criticità connesse: da Ventimiglia a Como, dal Brennero a Tarvisio e Trieste emergono situazioni peculiari e tratti comuni da cui trarre molti spunti di riflessione sul fallimento del progetto di accoglienza europeo di questi anni.