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Myanmar. Proteggere i civili coinvolti nei combattimenti

La Federazione luterana mondiale (Flm) insieme a 16 organizzazioni internazionali non governative (INGO) hanno rilasciato il 1° aprile una dichiarazione nella quale rinnovano al governo la richiesta di protezione dei civili coinvolti nei continui combattimenti tra i due schieramenti armati nello Stato del Rakhine in Myanmar.

«Questo conflitto sta causando vittime civili, aggravando la già precaria situazione umanitaria nello Stato del Rakhine centrale e settentrionale», si legge nel comunicato. Sulla stessa scia di un appello simile lanciato a gennaio, le organizzazioni internazionali «esortano tutte le parti in conflitto a garantire la protezione dei civili nel rispetto del diritto internazionale umanitario e della legge sui diritti umani».

Si sottolinea che le restrizioni governative imposte recentemente stanno rendendo difficile non solo l’accesso a cinque comuni chiave che necessitano di assistenza umanitaria e allo sviluppo, ma anche alle aree rurali. Sono almeno 95.000 le persone nelle aree colpite dal conflitto che non possono più accedere ai servizi di base.

«I servizi di assistenza sanitaria, l’istruzione e l’accesso all’acqua pulita sono stati tutti messi a rischio. Anche i programmi di sostentamento, il sostegno all’agricoltura e altri sforzi di sviluppo sono stati sospesi, incidendo sulla sicurezza alimentare e sul benessere di queste comunità», affermano le organizzazioni internazionali.

Alcuni aiuti di emergenza per le popolazioni sfollate continuano, ma permangono notevoli lacune. le INGO hanno esortato il governo a garantire alle organizzazioni locali e internazionali «un accesso rapido e libero a tutte le popolazioni colpite per valutare in modo indipendente i bisogni e fornire assistenza e protezione complete a tutte le comunità in conformità con i principi umanitari internazionali».

Pur riconoscendo lo sforzo del governo nel garantire la sicurezza di coloro che svolgono attività di sviluppo e umanitarie nelle aree colpite, le organizzazioni hanno affermato che la situazione della sicurezza in Rakhine richiede un approccio diverso. «Un approccio globale alla sicurezza per intere cittadine le cui popolazioni necessitano di assistenza e di servizi di base», hanno aggiunto.

La Flm, che è presente nel paese anche attraverso quattro chiese membro, ha iniziato a lavorare in Myanmar nel 2008, rispondendo alla devastazione causata dal ciclone Nargis. Il programma nazionale attualmente in corso prevede attività umanitarie e di sviluppo a favore delle popolazioni sfollate e delle comunità di accoglienza. Il programma prevede maggiore accesso a istruzione di qualità, all’acqua potabile e ai servizi igienici. Nel 2018, le persone assistite sono state oltre 150.000.