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«Eldorato» arriva anche Napoli

Stamane alle ore 12, presso la Chiesa valdese di Napoli-via dei Cimbri, ci sarà una conferenza stampa nel corso della quale verrà presentato il progetto artistico «Eldorato» di Giovanni De Gara.

Oltre all’artista saranno presenti: il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il pastore valdese Leonardo Magrì e don Antonio Loffredo, parroco dellabasilica diS. Maria della Sanità.

Il progetto, iniziato nell’ottobre del 2018 presso la chiesa di san Miniaro al Monte (Firenze), ha coinvolto finora diverse città italiane e chiese cristiane, tra quest’ultime anche alcune evangeliche: prima la chiesa valdese di Palermo, poi la chiesa metodista di Bologna. Da ieri sera anche le porte della chiesa valdese di Napoli sono rivestite con le coperte termiche “dorate” di primo soccorso usate durante gli sbarchi e l’accoglienza dei migranti.

Come ha tempo fa raccontato l’artista De Gara a riforma.it «l’Eldorado era la terra dell’oro che un tempo si immaginava esistesse ma che nessuno ha mai trovato. Per me Eldorado è diventato Eldorato perché questi sono tempi difake news, di contraffazione, di imitazione. È tutto partito un po’ scherzosamente per sottolineare che l’Eldorado di adesso è un falso: è quello che si immaginano di trovare i migranti prima di arrivare in Italia o in Europa pensando che ci sia una situazione di accoglienza, possibilità e benessere. L’unica cosa dorata che infine trovano è invece la coperta termica che si usa nel primo soccorso. Questo è all’origine del nome che ha poi una doppia valenza perché in ebraico El è la radice della parola Dio, quindi diventa il Dio dorato rappresentato sulle porte delle chiese. È un oro che non è il metallo prezioso dei vasi sacri o delle rappresentazioni pittoriche iconiche, è un oro povero che accoglie tutti senza distinzione di sesso, di cultura, di religione e di estrazione sociale».

La chiesa valdese di via dei Cimbri si trova nel centro storico della città e le sue porte “dorate” sicuramente attireranno la curiosità delle centinaia di turisti che ogni giorno percorrono quella strada per passeggiare lungo gli antichi Decumani e per raggiungere il vicino Duomo. 

«Le coperte “dorate” – afferma il pastore valdese Dino Magrì – rappresentano la speranza delle migliaia di giovani, donne, bambini che lasciano la propria terra, affrontano viaggi pericolosi, perché mossi dal desiderio di avere la possibilità di vivere. Queste coperte di primo soccorso sono per molti il primo abbraccio che i migranti ricevono, e le nostre chiese – rivestite di queste coperte –vogliono, simbolicamente, abbracciare questi fratelli e sorelle, ed essere per loro luoghi di accoglienza e in cui vivere una nuova speranza».

Il progetto dell’installazione, che viene ufficialmente presentato stamane, è stato condiviso anche dalla Chiesa cristiana valdese del Vomero e dalla Chiesa metodista di Napoli che è stata ed è tuttora impegnata in progetti di accoglienza di profughi, anche in sinergia con la Diaconia valdese.