moon-1527501_960_720

Non chiediamo la luna, solo un po’ di rispetto

Ieri mattina in strada i nostri fratelli nigeriani stavano ordinatamente facendo la fila in attesa davanti alla questura di via dei Santi Apostoli a Roma, quando giunge un poliziotto dicendo:

«Spostatevi tutti a destra…»

«Poi tutti a sinistra…»

«No tutti verso il muro…»

«No tutti dall’altro lato!».

Ogni volta che la fila si formava, la disfaceva, ingiungendo di farne un’altra.

Posti faticosamente guadagnati in ore di fila sono andati perduti ogni volta, davanti alla ressa di chi voleva passere avanti e alle risa dei poliziotti che divertiti riprendevano la scena col cellulare. Finché un ragazzo non ce l’ha fatta più e ha cominciato a strillare. Poliziotti tutt’intorno, botte, e il malcapitato viene pestato.

Non chiediamo la luna, solo un po’ di rispetto.

Stiamo attraversando un tempo in cui non mancano i segni di una regressione dell’umanità. Un tempo nel quale la paura rischia di sostituirsi alla speranza, la xenofobia alla filoxenia.

Per questo, in apertura della Settimana dei Diritti, vogliamo ricordare la grandezza delle conquiste e delle sfide non solo tecnologiche che ci sono ancora poste dinanzi, non ultima la conquista della Fraternità, della Giustizia e della Pace. Rallegriamoci per il percorso già fatto, ma dal punto in cui siamo giunti continuiamo ad avanzare, anziché retrocedere!

Gesù di Nazareth ci ha indicato la Via che dalla terra porta verso il Cielo. Una via lungo la quale potremo condividere il peso e la gloria della croce con quanti incontreremo.

In vista dell’incontro di preghiera che settimanalmente si svolge nella maggioranza delle nostre comunità evangeliche o nei gruppi che si riuniscono nelle case, vi invitiamo a richiamare esempi positivi di accoglienza e a intercedere per i fratelli e le sorelle che cercano una cittadinanza, non solo in Cielo, ma anche su questa terra, affinché non si sentano mai piùssoli.

Invitiamo questi fratelli e sorelle all’incontro, anche coloro che incontriamo in strada. Non diamo spazio alla paura, ma offriamo loro una parola. Ascoltiamoli e condividiamo i pesi gli uni degli altri.

Durante questo incontro lasciamoci ispirare dalla lettura del Padre Nostro, in particolare dal versetto di Matteo 6, 10 «Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra», e da uno straordinario sermone che il pastore battista Martin Luther King predicò esattamente sessant’anni fa, il 29 marzo del ‘59e che si intitola Una passeggiata in Terra Santa.

In uno dei tanti passaggi della sua lunga meditazione, riferendosi alle origini africane di Simone di Cirene, il pastore disse:

«Ho iniziato a pensare a qualcosa che ho sentito dire dal mio amico Archibald Carey qualche tempo fa. La cosa a cui ho pensato in quel momento era il fatto che quando Gesù cadde e inciampò sotto quella croce fu un uomo di colore che lo raccolse per lui e disse: “Ti aiuterò” e la portò sul Calvario. Sappiamo che oggi c’è una lotta, una lotta disperata in corso in questo mondo. Due terzi delle persone del mondo sono persone di colore. Sono state dominate politicamente, sfruttate economicamente, calpestate e umiliate. Oggi c’è una lotta da parte di queste persone per ottenere la libertà e la dignità umana. E penso che un giorno Dio ricorderà che è stato un uomo di colore che ha aiutato suo figlio nel momento più oscuro e più desolato della sua vita. Era un uomo di colore che raccolse quella croce per lui e che la portò sul Calvario. Cod si ricorderà di questo. E in tutte le nostre lotte per la pace e la sicurezza, la libertà e la dignità umana, un giorno Dio ricorderà che è stato un uomo di colore che ha aiutato il suo unico figlio nell’ora più buia della sua vita».

Per chi volesse leggere la trascrizione del sermone in lingua originale, segnaliamo un link. 

https://kinginstitute.stanford.edu/king-papers/documents/walk-through-holy-land-easter-sunday-sermon-delivered-dexter-avenue-baptist