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L’azzardo non è un gioco

Giovedì 28 marzo alle ore 17 presso la Sala Consiliare del Comune di Gaeta (Latina) verrà presentato ufficialmente il progetto «L’azzardo non è un gioco», realizzato dalla Croce Rossa Italiana, dal Comune di Gaeta, da Adra Italia (agenzia umanitaria della Chiesa avventista), e da «Reti solidali», un insieme di istituzioni, associazioni e mondo del volontariato che promuovono inclusione sociale, lotta alla povertà e all’emarginazione, contrasto alla crisi economica e sociale a favore di persone e famiglie in condizioni di povertà assoluta e a rischio impoverimento.

«L’idea del progetto – ci racconta il pastore avventista di Gaeta, Davide Malaguarnera – è nata durante uno dei tavoli di concertazione di Reti soldali, quando Emilio Donaggio, presidente del Comitato Sud Pontino della Croce rossa italiana, si soffermò sul fenomeno del gioco d’azzardo che a livello regionale raggiunge dati allarmanti: circa 20mila persone in tutto il Lazio giocano in maniera compulsiva, soltanto 200 persone si sono rivolte ai servizi sociali. Mi resi subito disponibile a non lasciar cadere nel vuoto quell’allarme sociale che mi chiamava in causa come cittadino e credente. Come avventista poi ero particolarmente sensibile alla problematica, perché la Chiesa avventista, attraverso Adra Italia, è impegnata da tanti anni nel contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap) attraverso progetti di prevenzione sociale – finanziati con i fondi dell’8 per mille devoluti alla Chiesa avventista – rivolti a soggetti fragili a rischio Gap e usura».

Il progetto prevede la costituzione di un gruppo di auto-aiuto che si incontri settimanalmente di sera – presso i locali della Chiesa avventista del settimo giorno di Gaeta, in via dei Frassini 46 – e che, con il supporto di una psicologa, affronti la problematica del gioco d’azzardo e cerchi soluzioni di liberazione dalla dipendenza.

«In particolare – prosegue Malaguarnera – vorremmo cercare di coinvolgere non solo i giocatori d’azzardo ma anche i familiari e gli amici. L’idea è di dire “se conosci qualcuno che è un tuo familiare, un amico che è dipendente dal gioco d’azzardo, invitalo a partecipare insieme a te a questo gruppo in modo da sconfiggere insieme questa dipendenza”. Inoltre, cercheremo di avere un’attenzione specifica anche al mondo dei minori. A livello nazionale emergono dati inquietanti: l’8% dei bambini tra i 7 e 11 anni usano denaro online, stiamo parlando di 1 milione e 800mila ragazzi attratti dal gioco d’azzardo, un fenomeno che sta distruggendo tantissime famiglie e che spesso resta sommerso o viene ignorato dall’opinione pubblica».

Il progetto si avvarrà anche della sinergia con il Dipartimento di salute mentale dell’Asl di Latina. 

«Finora nel golfo di Gaeta non c’è un gruppo di auto-aiuto che si occupa del gioco d’azzardo, il primo più vicino si trova a Terracina che dista circa 30 Km. Il progetto L’azzardo non è un gioco, che verrà offerto gratuitamente alla cittadinanza, andrà a coprire un importante bacino di utenza».

Alla conferenza stampa di giovedì 28 marzo, ore 17, interverranno: Cosmo Mitrano, sindaco di Gaeta; Lucia Maltempo, assessore alle politiche sociali; Emilio Donaggio, presidente del Comitato Sud Pontino della Croce rossa italiana; Daniela Cesarale, dirigente psicologa del Dipartimento di salute mentale dell’Asl di Latina; Erminia Casale, psicologa; Serena Taglialatela, assistente sociale; Davide Malaguarnera, pastore della chiesa cristiana avventista di Gaeta e Castelvolturno.