paris-jddj-conference

Costruire ponti di riconciliazione e di comprensione teologica

In un mondo caratterizzato da una crescente divisione e frammentazione delle comunicazioni, la Dichiarazione congiunta cattolico-luterana sulla dottrina della giustificazione (Jddj) è un chiaro esempio di come i cristiani si uniscono per mostrare «ciò che Dio sta costruendo in mezzo a noi».

Il 12 marzo, durante un incontro a Parigi, organizzato congiuntamente dalle facoltà di teologia ortodossa, protestante e cattolica, il segretario generale della Federazione luterana mondiale (Lwf), il pastore Martin Junge, ha guardato indietro alla firma della dichiarazione tra leader cattolici e luterani ad Augsburg, Germania, il 31 ottobre 1999, giorno della Riforma. Ha ripercorso le origini e la struttura del testo, così come le opportunità che tali parole offrono ai cristiani di tutte le denominazioni oggi.

Junge ha rilevato come l’accordo, che risolveva efficacemente le principali questioni teologiche del conflitto sulla Riforma, derivava dal «costante impegno ecumenico di individui, comunità e chiese» profondamente impegnati nella ricerca dell’unità molto prima che iniziassero i dialoghi ufficiali.

Non solo il Jddj mostrava l’accordo tra luterani e cattolici sulle «verità fondamentali» della salvezza come un dono gratuito di Dio, ma affermava anche che le condanne reciproche pronunciate al tempo della Riforma del XVI secolo, non si applicano agli insegnamenti delle due comunioni oggi, nota Junge.

Inoltre, la Dichiarazione ha aperto nuove strade utilizzando il metodo del «consenso differenziato», che ha consentito ad entrambe le parti di esprimere le differenze senza mettere in discussione il consenso, dando origine al modello di impegno dell’ecumenismo recettivo.

Negli ultimi 20 anni, ha proseguito Junge, la dichiarazione ha portato ad alcune «pietre miliari inaspettate e straordinarie» e ha aperto nuovi orizzonti per i dialoghi bilaterali e multilaterali.

A livello multilaterale, il World Methodist Council ha ufficialmente aderito al Jddj nel 2006, aggiungendo la propria dichiarazione sulla teologia della santificazione. Più recentemente, nel 2017, la Comunione Mondiale delle Chiese Riformate (Wcrc) ha   sua volta aderito alla dichiarazione, aggiungendo una dichiarazione sul legame tra giustificazione e giustizia, mentre la Comunione anglicana ha anche dichiarato la sua “adesione alla sostanza” del Jddj.

A livello bilaterale, Junge ha sottolineato le intuizioni ottenute dal dialogo luterano-mennonita, che ha prodotto un importante studio sulla guarigione dei ricordi dolorosi del passato. Nella Assemblea del 2010, un servizio liturgico di riconciliazione permise ai luterani di scusarsi e ricevere perdono per la loro persecuzione contro gli anabattisti, precursori del movimento mennonita.

Quel testo ha fornito un modello per luterani e cattolici alla ricerca della riconciliazione nel loro incontro storico a Lund nel 2016. I partner ecumenici, ha affermato il pastore Junge, hanno imparato che «la comprensione è meglio raggiungibile attraverso il dialogo», ma la guarigione può avvenire solo «osando raccontare le nostre vicende, ascoltando quelle degli altri, piangendo insieme, perdonando e riconciliando», preferibilmente in un contesto liturgico condiviso.

Il Segretario Generale ha poi ripensato al lungo periodo di preparazione per la commemorazione congiunta cattolico-luterana della Riforma, culminata con la celebrazione congiunta fra Papa Francesco che presiedeva insieme all’ex Presidente del LWF monsignor Munib A. Younan e al Segretario Generale Junge in una liturgia ecumenica a Lund, Svezia.

«Restiamo profondamente grati per la decisione coraggiosa e potente di Papa Francesco di partecipare personalmente alla Commemorazione congiunta», ha detto Junge, aggiungendo che è stato un seguito «logico e coerente» degli importanti passi compiuti dai precedenti pontefici fin da Papa Giovanni XXIII durante il Concilio Vaticano II.

La commemorazione di Lund ha inviato «un forte messaggio pubblico in anticipo» sul 500° anniversario della Riforma, portando chiese in tutte le regioni del mondo a tenere centinaia di servizi commemorativi usando la liturgia di Lund.

Il segretario generale dei luterani mondiali ha sottolineato che nessuno di questi eventi condivisi, incluso il documento chiave “Da Conflitto a Comunione” su cui si basavano, sarebbe potuto accadere senza il Jddj. Ha aggiunto che una consultazione di alto livello avrà luogo presso l’Università di Notre Dame negli Stati Uniti alla fine di marzo, con tutti e cinque i firmatari del Jddj che esplorano ulteriori «possibili implicazioni per la testimonianza e l’unità congiunte».

Tuttavia, ci sono «molte domande e poche certezze» in quanto «viaggiamo insieme verso la terra inesplorata», ha concluso Junge. Contemplando la via da percorrere e spiegando il concetto di «ecumenismo pastorale», ha osservato che «il nostro discernimento teologico dovrebbe essere guidato dalla preoccupazione pastorale» per i cattolici e i luterani che non sono ancora in grado di partecipare alla santa comunione.

Photo: Stephen Brown