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Christchurch. Una strage inaccettabile

Continuano le reazioni degli organismi di chiese alle notizie che giungon dalla Nuova Zelanda. Dopo gli interventi di venerdì, fra gli altri del presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia pastore Luca Maria Negro, il 16 marzo il moderatore della Tavola ValdeseEugenio Bernardini ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime del terribile attentato , costato la vita a 50 persone mentre pregavano nella moschea Al Noor di Christchurch e nella moschea di Masjid, nel sobborgo di Linwood. Restano ancora gravi le condizioni di molti feriti.

«Le tenebre non possono vincere le tenebre. Solo la luce può farlo. L’odio non può vincere l’odio: solo l’amore può farlo (Martin Luther King). Cordoglio e silenzio per le vittime di #Christchurch– #NewZealand– ha immediatamente twittato Bernardini inviando –, un pensiero e una preghiera per i loro cari».

Immediato è giunto anche l’appello della presidente dell’Opera per le chiese metodiste evangeliche in Italia (Opcemi), Mirella Manocchio. «Abbiamo appreso con dolore dell’attentato occorso in Nuova Zelanda nella moschea di Christchurch, nel quale sono state uccise 49 persone e ferite altre 20. Siamo vicini alle famiglie delle vittime e dei feriti, a tutta la popolazione della Nuova Zelanda, alle comunità musulmane neozelandesi e di tutto il resto del mondo tragicamente colpite da quest’atto razzista e islamofobo. Ci uniamo nella preghiera e nel cordoglio – ha rilevato Manocchio – a tutte le chiese cristiane che vogliono testimoniare, oltre la vicinanza, la ferma condanna per ogni forma di discriminazione e di violenza razziale e religiosa».

Anche la Chiesa valdese di Milano con una lettera firmata dalla presidente del concistoro Monica Fabbri ha espresso «il cordoglio per l’attentato in due moschee che ha causato tante vittime. Rattrista profondamente – scrive Fabbri –, constatare fino a che punto il clima di odio interreligioso possa rendere ciechi e portare a conseguenze così gravi, così sconfortanti, così incomprensibili e così inaccettabili […]. Non possiamo accettarlo, non possiamo stare in silenzio di fronte all’uccisione brutale di innocenti in preghiera […] e in diretta sui social network come fosse un video gioco». 

La premier neozelandese Jacinda Ardern,intanto, ha dichiarato che entro 10 giorni sarà annunciata la riforma della legge sulla vendita delle armi. Il ministro dell’Interno australiano Peter Dutton ha aggiunto che il suprematista australiano responsabile dell’attacco di venerdì alle due moschee non figurava nelle liste di sorveglianza anti-terrorismo.