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Avere Gesù come amico

Io sono amico di tutti quelli che ti temono, di quelli che osservano i tuoi precetti
Salmo 119, 63

La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza
Colossesi 3, 16

Amico, un termine piuttosto abusato ai nostri giorni, dove tutti, con l’avvento dei social, vengono definiti amici. Un rapporto di amicizia è qualcosa di prezioso, come suggerisce un vecchio adagio. 

È un rapporto fatto di stima, fatto di affetto e accoglienza incondizionati; è un rapporto paritario e complementare dove nessuno cerca di prevalere sull’altro. 

Da questo rapporto ci aspettiamo consiglio nei momenti difficili, ascolto quando c’è bisogno di confidarsi, aiuto al momento del bisogno.

Se i familiari ce li ritroviamo senza poterli scegliere, l’amico vero, quello per la vita, ce lo scegliamo facendolo assurgere al ruolo di consigliere confidente, riconoscendolo come figura con cui abbiamo corrispondenza di intenti nella vita sociale e, nel caso dei credenti, nella realtà della fede. 

Allo stesso modo, se la religione di famiglia ce la ritroviamo, nella libertà offerta dallo Spirito, siamo chiamati a scegliere l’oggetto della nostra fede, e della nostra amicizia con Dio Padre.

Chi più di Gesù nella propria esistenza ha dimostrato di essere fedele alla volontà di Dio? 

Chi più di Gesù, nella vita terrena, ha dimostrato timore e sottomissione per l’Eterno pur essendo Egli stesso Dio? L’amicizia con Cristo ci abilita a fare la volontà di Dio.

Torna il ricordo di un Inno “Quale amico in Cristo abbiamo” che, purtroppo, nei nostri culti ha ceduto il passo a nuove melodie: in quell’inno viene decantata la bellezza e la gioia di avere Cristo come guida, forza e consigliere.  

Avere Gesù come amico è la dimostrazione della nostra amicizia con Dio ed è un valido aiuto nel momento del bisogno (cfr. Lc 11, 5ss) specialmente quando ci distraiamo nella nostra fragilità mondana: «Non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia verso DioChi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio» (Giac 4, 4).