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La fede, dono dello Spirito santo

Chi ha esperienze scolastiche, quando si trova con altri catechisti che curano gruppi un po’ numerosi, ha spesso l’impressione di ritrovarsi in un consiglio di classe alle prese con una classe con problemi di disciplina e di rendimento. Un ulteriore ostacolo deriva dalla non obbligatorietà del catechismo e dalla concorrenza di mille iniziative extrascolastiche che vanno dai corsi di atletica alle attività sportive, ai corsi di musica, alle visite dal dentista che dà quasi sempre l’appuntamento nello stesso orario dei corsi di catechismo.

Ermanno Genre, che questa volta è in collaborazione con Stefano Giannatempo, non è nuovo nell’affrontare con realismo e saggezza i problemi della formazione in vista della fede. Già la Claudiana ha pubblicato i precedenti volumi Cittadini e discepoli, e Con quale autorità? Ripensare la catechesi nella postmodernità, in cui, appunto, Genre “ripensa” – evidentemente rielaborando i suoi corsi di Teologia pratica alla Facoltà valdese di Teologia – alle esperienze e alla riflessione che chi cura il catechismo non può ignorare.

Chi è tentato di mettersi le mani nei capelli dopo alcuni incontri non è lasciato solo.Il volume recente non si limita a ripercorrere la storia del catechismo nelle chiese nate dalla Riforma protestante e ai criteri che devono sottostare a una corretta formazione catechetica, ma contiene un prezioso capitoletto con «Dieci suggerimenti pratici». Tre pagine su oltre centocinquanta, che sembrano poca cosa dal punto di vista della quantità, ma che sono immediatamente spendibili sia pure senza considerarle una ricetta da seguire come quelle del medico.

Il catechismo è visto, dunque, come “tempo per me” e non come scadenza vessatoria da fiscalizzare in maniera aritmetica. È importante creare un clima di gruppo, in cui ci sia la coscienza che non si deve soltanto ascoltare, ma si può anche proporre, fare gioco di squadra, uscire, invitare ospiti, coinvolgere le famiglie e, soprattutto, non separare il catechismo dal resto della vita della chiesa, a cominciare dal culto.

Nessun procedimento tecnico può, naturalmente, prescindere dal fatto che, a differenza della scuola, la formazione in vista della fede ha al suo centro Dio. La tentazione di scivolare verso un’efficacia didattica e verso una centralità della chiesa, o della/e religione/i, anche se apparentemente ben ripagata, deve sempre aver presente che il centro è fuori di noi e che la fede non è il risultato di un pur doveroso insegnamento ben curato, ma è dono dello Spirito Santo.

Completano il volume due appendici di cui una è veramente uno specchio della catechesi nelle chiese evangeliche italiane. Vi sono riportate venti interviste a valdesi, metodisti e battisti di varie età da cui si ricava la certezza che, pur con tutte le difficoltà e i dubbi, vale la pena continuare. L’altra ricorda a chi lo dimenticasse che le discipline delle nostre chiese hanno indicazioni da non trascurare.

* E. Genre, S. Giannatempo, Catechesi giovanile. Condividere la fede nell’adolescenza.Torino,Claudiana, 2018, pp. 155, euro 15,00.