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Un pastore battista a capo di una delle più razziste organizzazioni degli Usa

Un raggiro spettacolare, una burla e un’idea geniale che sembra uscire dritta da un film di Spike Lee, magari proprio quel “Blackkklansman” che racconta la vicenda del poliziotto di colore infiltratosi negli anni ’70 nel Ku Klux Klan

L’attivista per i diritti civili, il pastore battista afroamericano James Stern, è appena diventato il presidente di una delle più grandi organizzazioni neonaziste degli Stati Uniti. In un’intervista con la Cnn, Stern ha dichiarato che intende utilizzare la sua nuova posizione per: «Cambiarla, invertirla e alla fine distruggerla». Ma come è potuto accadere? 

È difficile determinare con precisione cosa abbia spinto a Stern ad assicurarsi la posizione di presidente del Movimento nazionalsocialista (Nsm). L’ex presidente, Jeff Schoep, responsabile della decisione di cedere il proprio incarico al pastore, ha replicato affermando che Stern lo ha ingannato. Schoep ha ceduto il proprio posto a causa di una causa civile federale in cui l’Nsm, è attualmente coinvolta: l’organizzazione è stata accusata di negligenza e cospirazione alla violenza durante le proteste di Unite the Right, movimento di estrema destra, a Charlottesville, in Virginia, nell’agosto del 2017, nel le quali perse la vita una donna che stava protestando contro il raduno e venne investita da un componente del gruppo.

Schoep afferma che Stern lo ha persuaso che consegnargli la presidenza del Nsm avrebbe protetto l’organizzazione dalla causa penale in corso. Stern dice che Schoep gli ha affidato la presidenza a causa proprio dei problemi del gruppo con la giustizia e potenzialmente a causa di conflitti all’interno dell’organizzazione stessa.

Come è stato possibile che due soggetti così distanti tra loro si siano conosciuti?

Il pastore Stern ha scontato alcuni anni di prigione per reati fiscali nello stesso penitenziario in cui si trovava Edgar Ray Killen, una delle figure di punta del Ku Klux Klan, in carcere per il brutale omicidio nel 1964 di tre militanti per i diritti civili, episodio che ispirò il film “Mississipi Burning“. Sarebbe lui l’anello di congiunzione fra il pastore e il neonazista Schoep. I due collaborano poi insieme alla realizzazione di un meeting di “riconciliazione razziale” in California e mantengono da allora i contatti. A inizio 2019 poi Schoep si sarebbe avvicinato a Stern per chiedere un consiglio proprio in relazione alla causa che stava coinvolgendo l’Nsm, e sarebbe stato da lui convinto che la cosa migliore era liberarsi della presidenza per mostrare discontinuità col passato. Schoep ora minaccia azioni legali per truffa.

Una delle prime decisioni di Stern in qualità di presidente dell’Nsm è stato rivolgersi al giudice della causa sull’omicidio di Charlottesville per affermare la piena colpevolezza del gruppo da lui ora guidato. Inoltre vuole trasformare il sito internet del Nsm in un portale sugli orrori dell’Olocausto. Difficile possa giungere alla chiusura del gruppo come sua intenzione, ma certo ha intenzione di modificarne profondamente l’operato.