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Difendersi dalle acque

L’AIPo (Agenzia interregionale per il fiume Po) fa il punto sugli interventi del triennio 2018-2020 per quanto riguarda la tratta piemontese del fiume più lungo d’Italia e dei suoi maggiori affluenti.

Sono infatti stati stanziati per questo periodo 86 milioni di euro: una cifra importante che viene utilizzata per opere diverse di importanza rilevante sul fiume Po e sui suoi affluenti. I fondi sono di provenienza ministeriale a differenza di quelli delle Autorità d’Ambito (nel nostro caso l’ATo3 torinese) che utilizzano una parte di ciò che paghiamo nelle bollette dell’acqua e vengono riutilizzati per opere quali acquedotti, fognature e solo in minima parte per opere di difesa minori rispetto alle opere di AIPo (i conosciuti Piani di manutenzione ordinaria).

Tornando agli 86 milioni di euro di AIPo il Presidente e assessore alle Opere Pubbliche e Difesa del Suolo della Regione Piemonte Francesco Balocco e il direttore AIPo Luigi Mille hanno affermato che «Si tratta di lavori importanti che consentono di proteggere gli abitati in caso di eventi alluvionali che con sempre maggior frequenza interessano i nostri territori. Abbiamo cercato di accelerare l’utilizzo delle risorse disponibili avviando i cantieri programmati e completando le progettazioni per consentire l’ultimazione dei lavori entro il 2020, realizzando un grande programma di protezione e messa in sicurezza dei fiumi in tutte le province, partendo da quelli che presentano le situazioni più critiche».

Alcuni interventi sono stati quelli in cosiddetta «massima urgenza» legati agli eventi alluvionali ed eseguiti nei giorni e settimane immediatamente successivi per mettere in sicurezza i territori colpiti: fra quelli ultimati si ritrovano i consolidamenti della sponda del Pellice in località Zucchea (190.000 euro) e del Chisone in zona Cardonata (210.000). Alcuni interventi ordinari sono stati invece terminati: sempre restando nel Pinerolese si possono trovare il ripristino delle difese spondali ai Camussi di San Secondo e nei comuni di Macello e Garzigliana (483.000 euro).

Somme più ancora più ingenti sono invece dedicate ai lavori programmati o in fase di progettazione. Per il Pellice è in programma un intervento per il ripristino delle difese spondali attorno all’ex ponte ferroviario nei comuni di Bricherasio e Campiglione Fenile per un importo di 370.000 euro e un ripristino delle difese spondali e sistemazione idraulica del basso corso del torrente che interesserà vari comuni per una spesa di 804.000 euro.

La somma più importante è però per un progetto di un intervento integrato sull’asta del torrente Pellice di 4.080.000 euro (che vede coinvolti tutti gli attori legati al mondo torrente, ponendo attenzione a tutti gli aspetti: da quelli ambientali, alla sicurezza etc).

Foto: il fiume Pellice a Luserna San Giovanni, di Samuele Revel