Un libro devozionale per i 400 anni dall’arrivo dei primi schiavi negli Stati Uniti

400 anni fa, era il 1609 a Jamestown nell’attuale Virginia giunsero, venduti dagli olandesi, i primi schiavi africani in quelli che diventeranno poi gli Stati Uniti d’America e che all’epoca erano ancora insediamenti alquanto precari e con condizioni di vita assai ardue.

La grande organizzazione inter-denominazionale cattolica e protestante “Bread for the world” (Pane per il mondo), creata proprio negli Usa nel 1972, ha dato alle stampe in questi giorni una guida devozionale dedicata proprio a questo anniversario. E’ stata presentata a Washington ieri 28 febbraio, ultimo giorno del “Black History Month”. Febbraio infatti è dagli anni ‘70 del Novecento il Black History Month, o meglio il National African-American History Month. Riconosciuto ufficialmente dal Governo americano nel 1976, bicentenario dell’indipendenza, è celebrato anche in Canada, mentre Irlanda, Paesi Bassi e Regno Unito lo ricordano in ottobre.

Le origini di questa ricorrenza risalgono agli anni Venti del secolo scorso, quando lo storico afroamericano Carter Woodson, dell’Associazione per lo studio della storia e della vita degli afroamericani indisse la prima “settimana della storia dei neri” (Negro History Week), facendola cadere nella seconda di febbraio, intorno alle date di nascita del presidente Abraham Lincoln (12) e di Frederick Douglass (14), abolizionista, uomo politico e di cultura afroamericano.

Il testo affronta questioni passate e attuali quali la diseguaglianza nell’accesso ai terreni coltivabili, alle abitazioni, le differenze nell’accesso all’istruzione. Si apre con i versetti del Libro delle Lamentazioni della Bibbia e si conclude con la proclamazione del costante amore del signore.

«Stiamo dicendo che la storia delle persone di origine africana è un processo di profonda resistenza spirituale» ha commentato durante la presentazione la pastora Angelique Walker-Smith, ortodossa, curatrice della guida e membro del comitato centrale del Cec, il Consiglio ecumenico delle chiese. «Una resistenza contro le malefatte legate alla schiavitù e ai grandi dolori che hanno accompagnato quelle stagioni».

Durante tutto l’anno sono previsti commemorazioni e dibattiti su quanto avvenne 400 anni fa con l’arrivo dei primi schiavi: il Congresso ha creato una commissione ad hoc allo scopo di organizzare le manifestazioni e i momenti pubblici.

La guida è stata prodotta per aiutare i lettori a rispondere a domande relative a come passare dal lamento alla speranza, attingendo all’esempio di persone di origine africana che hanno patito schiavitù e discriminazioni.

«Quella resistenza spirituale è stata allora ed è ancora oggi una grande fonte di speranza» ha aggiunto Walker-Smith.

La guida sarà promossa attraverso partnership con reti di chiese globali, africane e americane. Presenta testi scritti da leader attuali e passati del Consiglio delle chiese in Angola, dal Collegio teologico unito delle Indie occidentali e da rappresentanti dell’ Epi, le Iniziative ecumeniche sulla povertà promosse dal Consiglio nazionale di chiese degli Stati Uniti.

Un testo per comprendere le differenze e aiutare a superarle, a difendersi dalle ingiustizie e a costruire un mondo più equo. «Ognuno di noi può svolgere un ruolo importantissimo» conclude la pastora.