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Il Carnevale del Gridas a Scampia

Domenica 3 marzo per il 37esimo anno consecutivo torna a Scampia, quartiere di frontiera nella periferia nord di Napoli, il Carnevale del Gridas che coinvolge l’intera comunità dalle scuole alle associazioni ai singoli cittadini. Fu Felice Pignataro, artista poliedrico che ha messo le sue enormi capacità artistiche al servizio degli «ultimi», definito daE. H. Gombrich, del Warburg Institut di Londra «il più prolifico muralista del mondo»,che nel 1983 lanciò l’idea di organizzare in un quartiere «senza storia» un carnevale, come occasione di festa e di denuncia sociale attraverso l’uso delle maschere.

Da allora la festa del Gridas (Gruppo risveglio dal sonno) – associazione culturale fondata nel 1981 da Pignataro, dalla moglie Mirella La Magna e da altri allo scopo di offrire strumenti per risvegliare le coscienze assopite – è un appuntamento che punta a «stabilire e mantenere almeno una tradizione popolare che sia anche contributo all’identità del quartiere», esercitando «la creatività applicata ai casi quotidiani della vita, usando le maschere in funzione di critica sociale». 

Ogni anno viene scelto un tema sui fatti di attualità, sul quale ragionare per la costruzione di maschere e strutture, generalmente contrapposte tra simboli positivi e negativi, che sfilano per le strade del quartiere in un corteo che si conclude con un falò per bruciare, allegoricamente, i simboli negativi e far trionfare quelli positivi che danzano in girotondo attorno alle ceneri. 

Le maschere, costruite in cartapesta e materiali di risulta nell’ottica del riciclaggio, vengono realizzate durante dei laboratori che durano all’incirca 1 mese e si tengono presso la sede del Gridas, le sedi di altre associazioni del quartiere e presso alcune scuole partecipanti.

Iltema di quest’anno è «‘O Cantastorie ovverossiaChi ‘a conta justa e chi no».Nel bando del Carnevale 2019 il Gridas spiega: «Rivalutiamo il ruolo e l’importanza di chi racconta e approfondisce le storie, indagando dietro i fatti, riscoprendo le persone dietro numeri, etichette e preconcetti. La conoscenza come baluardo contro i pregiudizi e per il risveglio delle coscienze che consente di vivere da protagonisti il proprio quotidiano senza soccombere né farsi abbindolare dai tanti parolai che raccontano ben altre storie e frottole per annebbiare la vista e la realtà delle cose, manipolando coscienze. La cultura al primo posto per poter scegliere consapevolmente quali storie vogliamo ascoltare e da chi farcele raccontare e per costruirne tutti insieme il finale». 

Domenica saranno presenti a quello che ormai è uno dei carnevali più rappresentativi della città di Napolimigliaia di persone, associazioni, bande musicali. Da alcuni anni vi partecipa anche il «Delirio creativo», laboratorio teatrale che nasce da un’idea dell’autore e regista Raffaele Bruno, membro della chiesa battista di Napoli-via Foria. «Con la nostra partecipazione riconosciamo al Carnevale il grande merito di mettere in evidenza che in questo quartiere, sempre raccontato in maniera monocromatica, vi è l’esistenza di tutti i colori e di un’umanità varia che tenta di aiutare i più deboli con la leggerezza e la fantasia. Il fatto che duri un giorno solo non sminuisce la potenza di questo evento che ha il merito di realizzare degli incontri. Come Delirio creativo utilizziamo come codice per realizzare questi incontri il teatro, praticando, in particolare, il “baratto artistico”, mutuato da alcune esperienze teatrali in Puglia: andiamo sotto i balconi e regaliamo serenate, poesie, fiori alle persone che non si aspettano questo momento e che in cambio ci regalano, caffè, sorrisi, e spesso lacrime di commozione. Quando le persone si riescono ad incontrare così, in maniera inattesa, è per me un momento in cui l’umanità si ricorda di quanto è bello sognare e vivere insieme senza paura».

L’appuntamento è per domenica 3 marzo con partenza alle ore 10 dalla sede del Gridas, in via Monterosa (Napoli).

Foto di Alessio Pugliese