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Elezioni europee, una via per creare unità nella diversità

La Comunione delle Chiese protestanti in Europa (Cpce) incoraggia i cittadini a partecipare alle elezioni europee del maggio 2019. Durante la sessione del Consiglio a Vienna, l’organismo principale del Cpce ha sottolineato l’opportunità di svolgere un ruolo attivo nel plasmare l’ambiente di vita europeo.

«Le chiese protestanti in Europa si occupano intensamente di democrazia e convivenza civile», afferma il Segretario Generale della Cpce, Mario Fischer. «Poiché la missione delle chiese non si ferma ai confini nazionali, ciò consente loro di dare un contributo importante alla coesione sociale e culturale nelle loro regioni e in tutta Europa» precisa.

La Cpce ha rilasciato una dichiarazione in cui si ricorda ai cittadini di considerare il processo di integrazione europea come un atto di pace e riconciliazione sulla scia delle devastanti guerre intraprese nel corso del 20° secolo. Inoltre, il testo sottolinea che molte sfide non possono più essere superate dalle nazioni che agiscono da sole.

Le chiese protestanti, la maggior parte delle quali dal vantaggioso punto di vista di una minoranza, considerano l’Europa uno «spazio per la diversità». La Cpce sostiene che proprio la democrazia e le elezioni democratiche garantiscono alle minoranze una voce e un posto nelle discussioni politiche e nel processo decisionale. La dichiarazione sottolinea che le elezioni al Parlamento europeo possono aiutare la diversità a continuare a prosperare in Europa, influenzando allo stesso tempo il processo di integrazione e riconciliazione.

La Cpce incoraggia dunque i cittadini europei a partecipare a queste consultazioni e per l’occasione mette a disposizione materiale liturgico e promozionale per le chiese membro. In cambio, le chiese protestanti europee sono invitate a presentare i propri documenti di posizione e idee per il culto sulla pagina web delle elezioni europee della Cpce.

I materiali liturgici e di altro tipo sono forniti in varie lingue a questo link.

La versione integrale della dichiarazione sulle elezioni europee del 2019, pubblicata dal Consiglio della Comunione delle chiese protestanti in Europa:

Elezioni europee: una via per creare unità nella diversità

Dal 23 al 26 maggio 2019, si terranno le elezioni per il Parlamento europeo in tutti gli Stati membro dell’Unione europea. La Comunione delle Chiese protestanti in Europa chiede alle persone di partecipare a queste elezioni e a svolgere un ruolo attivo nel plasmare l’ambiente di vita europeo secondo il cammino stabilito verso la riconciliazione e la convivenza pacifica.

Europa: un percorso per la riconciliazione

Durante la sua ottava Assemblea Generale, svoltasi a Basilea, in Svizzera, nel settembre 2018, la Comunione delle Chiese protestanti in Europa ha commemorato la fine della Prima guerra mondiale. Ha anche ricordato il dono della riconciliazione di cui il popolo europeo ha goduto dal 1945, come manifestato politicamente nel Consiglio d’Europa e nell’Unione europea, dopo che guerre devastanti e aberrazioni nazionalistiche avevano portato l’Europa sull’orlo della rovina. La fine della Guerra Fredda smantellò la brutale linea di divisione che attraversava l’Europa e permise agli europei dell’Est di determinare il proprio destino nelle libere elezioni. 

L’Europa è dove ci eleviamo alle nostre sfide

I rappresentanti eletti al Parlamento europeo avranno un’enorme responsabilità, poiché il progetto europeo stesso è coinvolto in una crisi sfaccettata, compresa l‘uscita del Regno Unito dall’Ue. L’aumento dell’euroscetticismo e delle voci antieuropee, e persino un ritorno agli ideali nazionalistici, si può registrare in molte società europee.

Allo stesso tempo, l’Europa affronta sfide immense, evidenti e ovviamente non risolvibili solo dalle singole nazioni: cambiamenti climatici e tutela del Creato; politiche umanitarie nei confronti di rifugiati e migranti; divisioni sociali ed economiche in Europa, che tra l’altro portano migliaia di persone in cerca di lavoro e di un futuro in un altro Stato membro, lasciando indietro le loro famiglie e le persone a carico; il profondo cambiamento nelle nostre società causato dall’uso di nuove tecnologie come la digitalizzazione, l’automazione, l’intelligenza artificiale; e, infine, anche i cambiamenti nelle forze politiche al di fuori dell’Europa.

Coloro che sono incaricati di guidare la politica europea in futuro dovranno affrontare queste sfide in modo obiettivo e con competenze specifiche. Un’attenta analisi dei processi economici, politici e sociali è fondamentale per prendere le decisioni appropriate.

L’Europa è un posto per la diversità

La maggior parte delle chiese nella Comunione delle Chiese protestanti in Europa sono chiese di minoranza che vivono l’esperienza della diaspora. Sono soggette alle opinioni e supposizioni della maggioranza. Per spiegare la propria fede, hanno bisogno di uno spazio che consenta di evidenziare differenze e peculiarità. Pertanto, per quanto riguarda la sfera politica, sono proprio la democrazia e le elezioni democratiche a garantire alle minoranze una voce e un posto al tavolo del discorso politico e del processo decisionale. Le elezioni per il Parlamento europeo assicurano che la diversità possa prosperare ulteriormente in Europa e abbia voce, contribuendo nel contempo a plasmare l’unità e la riconciliazione.

L’Europa è un habitat che vogliamo aiutare a modellare

La Comunione delle chiese protestanti in Europa afferma l’importanza fondamentale della democrazia e dello Stato di diritto. La Comunione delle Chiese protestanti in Europa incoraggia le persone a fare uso del loro diritto al voto e quindi a influenzare il percorso che l’Europa intraprenderà. Ci sono molte opportunità per svolgere un ruolo attivo nel plasmare l’Europa, ma questa prossima in particolare determina la composizione del Parlamento europeo per i prossimi cinque anni.

La Cpce è un organizzazione ombrello di 94 chiese protestanti, principalmente luterane, metodiste, riformate, di oltre trenta paesi in Europa, e rappresenta all’incirca cinquanta milioni di protestanti. La Cpce scaturisce dalla concordia di Leuenberg del 1973.