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Anglicani ed episcopali contro la tratta di esseri umani

Gli sforzi promossi dalle chiese anglicane ed episcopali per contrastare il traffico di esseri umani in Ghana, Hong Kong, Stati Uniti e Regno Unito, saranno presentati venerdì 22 febbraio ad un’apposita Commissione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Il rappresentante permanente della Comunione anglicana presso l’Onu, Jack Palmer-White, informerà la Commissione delle Nazioni Unite sulle attività del gruppo di lavoro denominato Cedaw (Contrasto alla discriminazione contro le donne) e su quanto l’impegno delle organizzazioni religiose sia importante, «un ruolo chiave» sia nella prevenzione «del fenomeno della tratta di donne, ragazze, e bambini», sia «nel contesto della migrazione mondiale». 

La discussione sarà anche «un momento utile di confronto per contribuire a redigere le future raccomandazioni generali», che saranno poi inviate agli Stati membro delle Nazioni Unite.

Il Ghana, ad esempio, è uno dei paesi dai quali partono molte vittime della tratta «soprattutto bambini e bambine», ha affermato il dottor Palmer-White, tra i relatori del testo che sarà proposto alle Nazioni Unite.

«Per rispondere a questo dramma – rileva White –, la diocesi di Accra collabora con l’Ambasciata degli Stati Uniti. Per farlo – ha proseguito – è stato istituito un Centro di accoglienza chiamato Villaggio della speranza (Hope Village), nato per facilitare la riabilitazione dei bambini tratti in salvo e per trovare nuove partnership con il governo locale per formare una concreta consapevolezza sul fenomeno, e per garantire che il governo del Ghana possa soddisfare i minimi standard di prevenzione e di contrasto al fenomeno». 

Palmer-White illustrerà, inoltre, l’efficace iniziativa delle chiese episcopali proposta in occasione dell’evento sportivo del Super Bowl, tenutosi quest’anno ad Atlanta (Georgia), nel quale sono state scambiate in diversi hotel le normali saponette igieniche con altre nelle quali erano riportati i numeri di telefono di linee telefoniche dedicate anti-tratta, un’operazione che ha portato all’arresto di 169 persone, 26 delle quali ritenute trafficanti di esseri umani dall’Fbi e alla liberazione di nove minori e di una giovane di 14 anni.

Palmer-White, infine, ricorderà le diverse iniziative messe in campo dalla Chiesa d’Inghilterra per contrastare le moderne schiavitù attraverso il lavoro delle comunità e delle diocesi, le quali hanno fornito alle vittime di tratta una importante assistenza. 

La Comunione anglicana, conclude White, «intende contrastare qualsiasi ingiustizia presente nella società moderna; sfidare la violenza di genere, di ogni genere; promuovere, ovunque, la pace e la riconciliazione», per farlo, conclude White, «è necessario che tutte le chiese membro della Comunione anglicana ed il Consiglio consultivo della stessa, proseguano nel loro impegno, sviluppando strategie per contrastare il traffico sessuale, il rapimento, l’abuso di bambine e bambini e quello di donne e ogni forma di schiavitù con lavori forzati e o matrimoni forzati».