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«È giusto disobbedire a leggi ingiuste»

Oggi, in occasione della giornata mondiale di preghiera contro la tratta delle persone, le Edizioni La Zisa – a firma dei due direttori editoriali, Giampiero Tre Re e Davide Romano – hanno lanciato un appello alla disobbedienza contro le «leggi ingiuste e inumane».

«È scritto: ai giusti e ai miti appartiene la terra. Dunque non a chi ne tiene fuori gli altri con la forza – è l’incipit dell’appello intitolato «Giustizia è umanizzare la terra» –.Ma cos’è la giustizia? Giustizia è il rispetto della dignità umana, giustizia è umanizzare la terra. Che importa possedere anche tutto il mondo se perdiamo la nostra dignità umana? Chi realizza la propria giustizia guadagna se stesso, chi perde la propria giustizia perde se stesso e perderà alla fine anche la terra».

L’appello prosegue ricordando che da sempre l’Italia è stata un porto aperto al mondo: per vocazione geografica, per storia e cultura, per civiltà giuridica e fede religiosa e passione civile.

«Il nostro Paese è un ponte tra i popoli, che si allunga nel mare culla della civiltà europea e luogo in cui s’incontra l’umanità di tre continenti – prosegue l’appello –.Non facciamo di questo mare, che è di tutti, un lager, una fossa comune, una terra di nessuno in cui vige la sospensione dell’umanità e dei diritti; non facciamone una fortezza, un muro tra l’inferno altrui e il nostro».

L’appello poi si rivolge ai responsabili delle strutture di accoglienza, ai quali si chiede in nome del popolo italiano di disobbedire ad ordini «abusivi». 

«È giusto disobbedire a leggi ingiuste, inumane, contrarie al diritto alla vita e al dovere di solidarietà, per sostenerla, la vita umana, ovunque fosse in pericolo, per ottemperare all’obbligo di venirle in aiuto, al dovere della compassione.

A chi va per mare in soccorso di vite in pericolo e ne fosse impedito da norme inumane diciamo: salvate vite, disobbedite!

Da persone a persone diciamo a noi stessi: ascoltiamo le ragioni del cuore e le ragioni della ragione: non chiudiamoci nell’egoismo, nei nostri interessi immediati e particolari, nelle nostre piccole convenienze, nella paura del futuro. Apriamo le porte alla speranza, alla fiducia nell’uomo, alla fiducia in noi stessi, al futuro del mondo».

L’appello alla disobbedienza civile davanti alla politica dei porti chiusi ai migranti è stato finora sottoscritto da oltre un centinaio di firme tra cui: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando; Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera; Peter Ciaccio, pastore della chiesa valdese di Palermo-via Spezio; padre Russel Ruffino, della chiesa anglicana di Palermo. E poi: funzionari, insegnanti, giornalisti, impiegati, pensionari e studenti.

Per sottoscrivere l’appello basta inviare una mail a: lazisaeditrice@gmail.como telefonare allo 091 5509295 o al 327 9053186 o mandare un messaggio WhatsApp sempre al 327 9053186. È anche possibile sottoscrivere l’appello attraverso la pagina Facebook della casa editrice (https://www.facebook.com/casaeditricelazisa/).

Foto di Silvestro Consoli