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Fumetti per riflettere

Immaginate di entrare in un tempio di una delle nostre chiese e di trovarlo «trasformato» in un pub irlandese con tanto di birra, magliette e gagliardetti di rugby, barili come tavolini, immagini di Belfast. Anche se nelle nostre chiese non esistono luoghi «consacrati» (ma un certo «feticismo delle mura» rimane), facile immaginare qualche mugugno, disorientamento, magari riservandosi di protestare alla prima occasione con il pastore o la pastora o il concistoro.

A dire il vero, il tempio di Angoulême della Chiesa protestante unita di Francia in versione pub faceva la sua figura e nessuno della comunità sembrava lamentarsi, anche perché la «trasformazione» faceva parte del tradizionale appuntamento del Festival del fumetto cristiano che ogni anno si svolge a fine gennaio nella cittadina della Charente, a margine della grande kermesse internazionale del Festival de la Bande Dessinée, e che coinvolge in un’iniziativa ecumenica protestanti e cattolici.

Se due anni fa il tempio protestante aveva ospitato una bella mostra sulla vita di Martin Lutero a fumetti (era il 2017, cinquecentenario della Riforma) e lo scorso anno era arricchito dall’affascinante racconto a fumetti dell’ opera diaconale di John Bost e della fondazione a lui intitolata, a che cosa si doveva, quest’anno, l’ambientazione irlandese? Semplice, alla scelta coraggiosa e felice di ospitare una mostra dedicata a due albi a fumetti di Pierre Alary (adattamenti dei romanzi di Sorj Chalandon), Mon traître(«Il mio traditore») e Retour à Killybegs(«Ritorno a Killybegs», in italiano pubblicato con il titolo Chiederò perdono ai sogni).

Ambientate a Belfast durante le drammatiche vicende del conflitto nordirlandese, le storie raccontate a fumetti da Alary girano intorno al tema del tradimento. Un tema, quello del tradimento, che va al di là della vicenda specifica (Antoine resta affascinato da Tyrone, figura carismatica dell’Ira, l’«Esercito repubblicano irlandese», per poi scoprire che, in realtà, è un agente al servizio degli inglesi, con un passato complicato e tormentato) e che è stato declinato durante i quattro giorni della rassegna con un’entusiasmante predicazione a fumetti del pastore Jean-Pierre Molina sul tradimento nella Bibbia, fino alla predicazione del culto finale che si è svolto nei locali della Chiesa evangelica libera. Il tradimento come peso, come catena che imprigiona il traditore e il tradito. Nei romanzi di Chalandon e nei fumetti di Alary, c’è spazio per le lacrime del tradito e per il punto di vista del traditore, ci si domanda se è possibile perdonare, dimenticare, ricominciare. Già, a liberare traditore e tradito dalla catena dell’odio e della vergogna è proprio il perdono, a partire da quello di Dio verso i nostri tradimenti nei suoi confronti. 

Così, un fumetto apparentemente non «religioso» (non direttamente, per lo meno) è diventato l’occasione per riflettere sulla vita di ognuno e ognuna di noi sul saper perdonare, sul sapersi perdonare e sul saper chiedere perdono, nell’unica gioiosa certezza che è quella del perdono di Dio.