1280px-michelangelo_-_creation_of_adam

Dio ci conosce e si lascia conoscere

Speranza d’Israele, suo salvatore in tempo di angoscia, perché saresti nel paese come un forestiero, come un viandante che si ferma per passarvi la notte?
Geremia 14, 8

Ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto
I Corinzi 13, 12

Sapere è potere. Viviamo in un mondo in cui è fondamentale l’informazione, la gestione delle notizie (quando non addirittura la loro manipolazione). Tutti vogliono avere una conoscenza del mondo «a 360°, h 24» (come si dice con orribili neologismi). Tutti sperano di acquisire il maggior numero di informazioni possibile per… e qui viene il problema: a quale scopo? Solitamente per stare su un gradino un po’ superiore agli altri: conoscere i nostri gusti per riuscire a stuzzicare la voglia di comprare questo e quello, conoscere i nostri segreti per poi poterci magari un giorno ricattare. L’apostolo Paolo afferma invece prima di tutto che la conoscenza è un percorso di reciprocità: conosco-sono stato conosciuto. Non si può realmente pensare di «conoscere» qualcuno se, contemporaneamente, non ci si lascia conoscere dal lui o lei, non ci si apre a chi si vuol conoscere. Altrimenti non conosciamo – abbiamo solamente acquisito una serie di informazioni slegate tra di loro e utili solo per far pettegolezzi. In secondo luogo, la conoscenza è sempre un’esperienza parziale, per fortuna. Immaginiamo una condizione in cui qualcuno possa conoscere tutto di noi… un incubo degno dei più inquietanti film di fantascienza! Anche questo è un segno interessante della relazione che Dio vuole avere con noi: non l’arcigno guardiano, che conosce i nostri pensieri più intimi per poi condannarci. No, piuttosto l’amico, l’amica che procede con noi nel dialogo, ci conosce e si lascia conoscere lungo un percorso che ha un inizio e uno svolgimento che non si concluderà mai – piuttosto avrà il suo culmine nel Regno di Dio, nel giorno in cui accanto alla conoscenza avremo anche l’evidenza di ciò che abbiamo creduto, la realizzazione di quel che abbiamo sperato, la pienezza dell’amore dato e ricevuto.