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«Esaminate ogni cosa, mantenete ciò che è buono»

Poche settimane prima di Natale lo scienziato cinese He Jankui ha affermato di aver contribuito a dare alla luce i primi bambini geneticamente modificati utilizzando tecniche di modifica del genoma. Secondo la sua testimonianza, ha modificato il materiale genetico degli embrioni per renderli resistenti all’infezione da HIV.

Il risultato è stata la nascita di due gemelli. Anche se questa notizia non è stata ancora confermata dalla comunità scientifica internazionale, la reazione in tutto il mondo è stata di indignazione.

Il Gruppo di riferimento tematico sulla bioetica della Conferenza delle chiese europee (Kek) ha prodotto un documento che sull’argomento afferma:

«La recente notizia di uno scienziato cinese che sostiene di aver applicato le tecniche di modifica del genoma che  ha portato alla nascita di bambini vivi, significa che la domanda se e come queste tecniche dovrebbero essere usate negli esseri umani richiede un risposta urgente.

Nel marzo 2018, il Gruppo tematico di riferimento sulla bioetica della Conferenza delle chiese europee ha prodotto un rapporto approfondito su questo tema, che è stato presentato all’Assemblea generale della Kek a Novi Sad nel giugno 2018. Questo rapporto può essere trovato qui.

Come cristiani, siamo chiamati ad agire nel giusto, ad amare la misericordia e a camminare nell’umiltà. Siamo chiamati a guardare secondo una più ampia prospettiva alle questioni che ci riguardano come individui e come società, e a prenderci cura dei più vulnerabili che potrebbero non essere in grado di avere voce altrimenti.

Per quanto riguarda la via da seguire, c’è stato un notevole disaccordo all’interno del Gruppo: mentre la maggioranza riteneva che avremmo dovuto raccomandare un assoluto divieto all’uso del genoma per alterare la linea genetica umana, alcuni hanno affermato che le restrizioni nazionali e internazionali in materia siano sufficienti. Sebbene siano necessarie linee guida solide, vorremmo sollecitare la ricerca di soluzioni socialmente giuste e sicure ai problemi ambientali, sociali e sanitari.

Condanniamo inequivocabilmente le azioni e l’atteggiamento dello scienziato cinese He Jankui come profondamente non etici, e che riflettono un disprezzo per le preoccupazioni etiche e professionali della comunità internazionale.

Come Chiesa ci riferiamo alla testimonianza biblica che ci fa riflettere sui principi alla base del nostro pensiero e della nostra pratica: “Iddio dunque creò l’uomo alla sua immagine; egli lo creò all’immagine di Dio” (Genesi 1,27).

Come cristiani, crediamo che tutti gli esseri umani abbiano un valore in sé e per sé e non dovrebbero mai essere considerati come un mezzo per un fine, anche se lo scopo potrebbe essere descritto come benigno con l’intenzione di servire il bene dell’Umanità.

Paolo scrive ai Corinzi: “Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica”. (Prima lettera ai Corinzi 10,23).

Come cristiani siamo chiamati al discernimento riguardo alle nostre azioni verso noi stessi, i nostri vicini e le generazioni future. Un principio biblico essenziale è l’alterità; abbiamo bisogno dell’altro per consentirci di giungere a decisioni sagge; pertanto; rinnoviamo la nostra richiesta di un dibattito internazionale completo e informato sul tema delle modificazioni genetiche.

L’apostolo Paolo scrive: “Esaminate ogni cosa; mantenete ciò che è buono” (Prima lettera ai Tessalonicesi)

Come cristiani crediamo di avere una responsabilità per questo mondo. Insieme a un gran numero di scienziati e ricercatori chiediamo una moratoria mondiale sull’uso di nuove tecniche di modifica del genoma fino a quando gli scienziati, gli esperti di etica e il pubblico non comprenderanno appieno le questioni relative alle scoperte potenziali».