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«Togliti i calzari dai piedi»

Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: «Che cosa vuol dire il mio Signore al suo servo?»
Giosuè 5, 14b

Beati gli occhi vostri, perché vedono; e i vostri occhi, perché odono!
Matteo 13, 16

Queste parole vengono pronunciate da Giosuè nel momento cruciale della storia del popolo. Il Giordano è stato miracolosamente attraversato. Siamo nei pressi di Gerico. Si celebra solennemente la Pasqua. Il momento centrale della celebrazione è la circoncisione della popolazione maschile nata durante l’attraversamento del deserto operata personalmente da Giosuè. Tutto è stato ristabilito e il precetto fondamentale della Torah è stato rispettato. Il popolo è pronto per conquistare la Terra Promessa.

Il senso della domanda di Giosuè (che cosa vuol dire il mio Signore al suo servo?) non è tuttavia pienamente chiaro se non la ricollochiamo nel suo contesto immediato. (Egli) alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo in piedi che gli stava davanti, tenendo in mano la spada sguainata. Giosuè andò verso di lui, e gli disse: «Sei tu dei nostri, o dei nostri nemici?» 14 E quello rispose: «No, io sono il capo dell’esercito del SIGNORE; arrivo adesso». Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: «Che cosa vuol dire il mio Signore al suo servo?». 15 Il capo dell’esercito del SIGNORE disse a Giosuè: «Togliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è santo». E Giosuè fece così (Giosuè 5, 13-15).

Nel momento in cui tutto sembra perfetto di frante a una visione il capo del popolo rivolge alla misteriosa figura che gli appare davanti la domanda che denota un certo smarrimento: «Sei tu dei nostri, o dei nostri nemici?». Ristabilita la certezza della presenza benefica dell’Eterno, Giosuè riceve l’ordine di togliersi i calzari dai piedi. Un gesto di sottomissione ma anche un segno di riposo e di fiducia tuttora praticato in molte religioni.

Spesso, di fronte a grandi sfide che dobbiamo affrontare, proviamo un infrenabile desiderio di armaci, di proteggerci, di avere gli scarponi perfettamente allacciati. L’Eterno invece talvolta ci chiede di abbandonare tutte le ansie e incertezze, di togliere le scarpe per entrare in una serena e fiduciosa comunione con Lui.