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Inghilterra. Ripensare l’approccio all’immigrazione

Mentre il Parlamento inglese torna oggi 7 gennaio ad occuparsi del tema immigrazione, ieri sul Sunday Telegraph è stata pubblicata una lettera a firma di diversi rappresentanti di confessioni cristiane che chiedono al Governo un’azione urgente per rendere più umano il sistema che gestisce il fenomeno migratorio. La lettera segue la pubblicazione del Libro bianco sull’immigrazione promossa dal Governo. Il tema dell’immigrazione è tornato a fare notizia in seguito al salvataggio di un piccolo numero di imbarcazioni occupate da migranti nel Canale della Manica durante il periodo festivo.

Tra i firmatari: John Collings, segretario del Church & Society Committee del Sinodo Nazionale di Scozia della Chiesa riformata Unita; Patrick Coyle, presidente di Churches Together in Galles; John P. Cross, moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa Unita libera di Scozia; rev. John Davies, arcivescovo di Galles; Derek Estill, Moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa Riformata Unita; Bob Fyffe, Segretario generale di Churches Together in Inghilterra e Irlanda; rev. Stephen Keyworth, responsabile del dipartimento Fede e Società  dell’Unione battista inglese; Derek McAuley, moderatore dell’Assemblea generale delle Chiese cristiane Unitarie e Libere; Rev. Judith Morris, segretaria generale dell’Unione battista del Galles; Paul Parker, rappresentante dei Quaccheri in Gran Bretagna.

Di seguito il testo completo della lettera:

«Come rappresentanti delle comunità di fede, siamo costernati dall’attuale dibattito sull’immigrazione. Il tanto atteso Libro bianco sull’immigrazione è fuorviante e disarticolato; l’impegno promesso non è chiaro e la legge di coordinamento sull’immigrazione e la sicurezza sociale sono un’occasione mancata.

È necessaria un’azione urgente per creare un sistema più umano. Le famiglie di rifugiati devono essere tenute insieme e i familiari stretti devono potersi ricongiungere con i loro figli nel Regno Unito. Il diritto al lavoro dopo sei mesi dovrebbe essere esteso a tutte le persone che chiedono asilo. Ci deve essere: un limite di tempo per la detenzione per immigrazione, la fine della detenzione di persone vulnerabili e una discussione autentica sui requisiti, spesso impossibili, richiesti dal sistema di immigrazione. La prima reazione a chi arriva in barca non dovrebbe essere quella di non credere alle loro storie.

Oggi è l’Epifania, il dodicesimo giorno di Natale; la storia della fuga della sacra famiglia richiama la situazione dei rifugiati in tutto il mondo. Diciamo al Governo: lascia che ti aiutiamo a trasformare l’ambiente ostile in una cultura di santuario».