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A Natale, nessuno resti solo

Caffè Wohnraum, Colonia: i camerieri spostano i tavolini per formare un’unica tavolata; pian piano entrano i clienti, guardandosi intorno in cerca di un tavolo libero, e un po’ incerti si siedono all’unico tavolo presente, dove si trovano fianco a fianco con degli sconosciuti. Un gruppo di studenti, due signore anziane, uomini in giacca e cravatta. E cominciano a parlare.

«Che cosa succede quando mettiamo fianco a fianco persone che non si conoscono?». È il tema del video che promuove la campagna natalizia contro la solitudine promossa da un’organizzazione no profit tedesca, #keinerbleibtallein («Nessuno rimane da solo»), cui hanno aderito quest’anno, per la prima volta insieme, anche la Chiesa evangelica in Germania (Ekd), il suo servizio di stampa e comunicazione (Gemeinschaftswerk der Evangelischen Publizistik, Gep, già tra i sostenitori del progetto), e il servizio di assistenza telefonica (TelefonSeelsorge) promosso ecumenicamente dall’Ekd e dalla Chiesa cattolica, che affronta quotidianamente, con circa 7500 volontari in tutto il paese, il problema della solitudine.

#keinerbleibtallein è un progetto sociale con sede a Worms, in Germania, ma attivo anche Austria, Svizzera e Lussemburgo, che insieme a diversi sostenitori, partner e volontari, dal 2016 cerca di affrontare in modo innovativo il problema della solitudine, definendosi «uno dei più grandi progetti digitali contro la solitudine». Secondo i dati di diverse organizzazioni, in Germania (e non solo) il senso di solitudine è in crescita, il 51 dei tedeschi lo considera un grave problema (secondo un sondaggio svolto nella scorsa primavera dall’istituto berlinese Infratest dimap) e secondo l’Ekd il 70% dei tedeschi «si sente spesso solo».

Nessuno ama svelare agli altri, “a tu per tu”, la propria solitudine, ma sui social tutto diventa più facile: anche per questo la campagna è stata diffusa attraverso i canali social, Facebook e Twitter. Ognuno (singolo, famiglia, comunità) tramite questi canali può lasciare un messaggio, proporre un’iniziativa, iscriversi a quelle già segnalate. L’obiettivo è sfruttare la “socialità” di questi mezzi per averne beneficio nel mondo reale. Dalla condivisione del pranzo di Natale, alla “festa canina”, da una serata al pub, a una visita a un museo o una festa cittadina… ce n’è per tutti i gusti.

Lo scorso anno 2378 persone hanno condiviso il Natale con estranei; quest’anno già più di mille si sono registrate per partecipare. In futuro, l’organizzazione ha in mente di prevedere anche un sostegno più duraturo, nel corso dell’anno, offrendo la possibilità di effettuare donazioni.

Foto: un fotogramma del video di #keinerbleibtallein